497 milioni, suddivisi fra 12 aree di specializzazione del PNR, sono stati assegnati al finanziamento di progetti di Ricerca e Sviluppo. Brevi riflessioni di Antonio Santoro, Direttivo Super Sud: la vera sfida è non sprecare le risorse
In attuazione dell’Azione II del PON “Ricerca e Innovazione” 2014-2020, il MIUR ha pubblicato il 13 luglio 2017 un avviso diretto a finanziare progetti di ricerca e sviluppo nelle 12 Aree di specializzazione, individuate dal Programma Nazionale per la Ricerca 2015-2020 e coerenti con quelle previste dalla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente.
Dopo il potenziamento dei Cluster Tecnologici Nazionali, architetture intermedie e leggere di coordinamento tra ricerca pubblica e privata e tra governance e politiche territoriali, il programma continua con l’obiettivo di creare e stimolare un ecosistema favorevole allo sviluppo bottom up di progetti innovativi e rilevanti, attraverso forme di partenariato pubblico-privato che integrino, colleghino e valorizzino le conoscenze in materia di ricerca e innovazione.
Il Decreto assegna ben 497 milioni di euro, suddivisi fra le 12 aree di specializzazione*, al finanziamento di progetti da presentare entro il 9 novembre, tramite la piattaforma informatica SIRIO, da parte di imprese, università, enti pubblici di ricerca, organismi di ricerca pubblici e privati, amministrazioni pubbliche e ogni altro soggetto in possesso dei requisiti previsti dall’avviso. I soggetti ammissibili potranno presentare richiesta per il cofinanziamento di progetti di valore compreso tra 3 e 10 milioni di euro.
Gli interventi dovranno svolgersi nei territori del Mezzogiorno e solo una quota delle risorse PON RI è destinata a finanziare attività che potranno svolgersi anche nelle restanti regioni del Centro-Nord, purché sia dimostrato il beneficio per i territori del Mezzogiorno in termini occupazionali, di capacità di attrazione di investimenti e competenze, di rafforzamento della competitività delle imprese e di valorizzazione dei risultati della ricerca.
Nel pieno della fase di definizione dei partenariati e di coprogettazione, risulta utile sottolineare l’importanza di questi strumenti di supporto per il mondo della ricerca e per il sistema delle PMI nel Sud, soprattutto in una congiuntura di delicata ripresa, in cui gli interventi pubblici per la ricerca e l’innovazione sono quasi esclusivamente concentrati nei programmi comunitari, diretti o strutturali.
La sfida è ancora una volta non sprecare le risorse in iniziative spot, destinate a dopare il PIL e gli indicatori economici meridionali fino al termine del finanziamento pubblico, ma, piuttosto, compiere lo sforzo di immaginare innovazioni e progettualità sostenibili che inneschino reali processi di sviluppo e trasferimento di conoscenza e tecnologia verso il territorio.
Per riflettere sull’opportunità offerta dal quasi mezzo miliardo del PON, si consideri la combinazione tra il Rapporto PMI Mezzogiorno 2017, curato da Confindustria e Cerved con la collaborazione di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno e la performance delle Università italiane, osservata da vari istituti e soggetti.
Il report sulle imprese ha mostrato segnali incoraggianti per la realtà delle PMI del Sud: alla fine del 2016, redditività, fatturato e margini in aumento, debiti più sostenibili e investimenti crescenti. Dunque, chiuso il processo di selezione naturale post-crisi, la ripresa sembra incoraggiante, testimoniata anche dal 20,7% in meno di imprese fallite rispetto al 2015.
Viceversa, considerando i piazzamenti e i trend delle Università italiane, in particolare la valutazioni dell’Anvur per quanto riguarda la ricerca, il ritardo del Mezzogiorno appare ancora netto, mentre, secondo il Sole24Ore, al Sud emergono gli Atenei che riescono a intercettare ed utilizzare fondi esterni. A tal proposito, il collegamento delle Università con il sistema produttivo sembra essere una chiave decisiva per contribuire al rilancio sistemico del Sud, contribuendo alla lenta ripresa cui si faceva riferimento.
I temi dell’innovazione, della cooperazione e della valorizzazione del capitale umano possono essere declinati con efficacia anche nel Mezzogiorno, dove proprio i bandi regionali e nazionali dei fondi strutturali mettono a disposizione ingenti risorse per spingere gli investimenti.
Link al bando: http://www.ponrec.it/ponri/notizie/2017/progettiricercaindustriale/
* Le 12 aree di specializzazione:
- Aerospazio;
- Agrifood;
- Blue Growth;
- Chimica verde;
- Cultural Heritage;
- Design, creatività e Made in Italy;
- Energia;
- Fabbrica Intelligente;
- Mobilità sostenibile;
- Salute;
- Smart, Secure and Inclusive Communities;
- Tecnologie per gli Ambienti di Vita.
Articolo a cura di Antonio Santoro