Le Casse di previdenza professionali, «che erano pronte a partire con l’indennità, alla luce delle nuove regole non sono nelle condizioni di poter distinguere i soggetti a cui il ‘Reddito di ultima istanza’ spetta, oppure no». E, perciò, i pagamenti si sono fermati. Lo denuncia l’Ungdcec (Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti), a proposito del sussidio da 600 euro per i professionisti che, nelle ultime ore, ha subito le correzioni del decreto imprese e del decreto Cura Italia (con cui sono stati modificati i requisiti per l’accesso al beneficio, vincolandolo gli iscritti in maniera esclusiva alle Casse private e aprendo alla possibilità che possano presentare l’istanza anche i titolari di pensione, purché non si tratti degli assegni di vecchiaia e di anzianità.