“E’ necessaria subito una radicale semplificazione del voucher ‘agricolo’ che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, universita’ attivita’ economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attivita’ di raccolta nelle campagne”. Lo afferma la Coldiretti. “L’Italia non ha bisogno di posizioni ideologiche o di scorciatoie, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese, come quelle che riguardano l’agricoltura e la produzione alimentare”, prosegue l’associazione agricola. Secondo le analisi che propone Coldiretti “quasi 1/3 dei lavoratori stagionali agricoli che veniva in Italia temporaneamente lavorava in sole 6 province e quelle che registrano i valori assoluti piu’ elevati sono Bolzano (6%), Verona (5%), Foggia (5%), Latina (4%), Trento (4%) e Cuneo (4%) dove i voucher rappresentano l’unico realistico strumento per intervenire concretamente”. Per “combattere le difficolta’ occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura”, Coldiretti ha varato la banca dati ‘Jobincountry’ autorizzata dal ministero del Lavoro. “Sono giunte in pochi giorni migliaia di richieste di cittadini italiani in difficolta’ e tra questi per le difficolta’ dell’industria, del turismo e di ampi settori del commercio- segnala l’associazione- e tra questi molti beneficiano di un ammortizzatore sociale che perderebbero se fossero assunti nei campi”. E’ per questo, conclude, “che servono in voucher limitatamente a certe categorie e solo strettamente per il periodo di emergenza del coronavirus al termine del quale e’ auspicabile la ripresa del mercato del lavoro”.