Circa 300 accademici hanno lanciato un allarme rispetto alla possibilità che le App di tracciamento che si stanno sviluppando in diversi paesi per contenere il contagio COVID-19 possano essere il cavallo di Troia per introdurre la sorveglianza di massa. Lo scrive oggi il Financial Times. Gli studiosi hanno scritto una lettera aperta, nella quale invece considerano più rispettoso il progetto prospettato da Google e Apple per aiutare i governi a svilupare una App di tracciamento che si basi su un database decentralizzato invece che su un database centrale. Secondo gli esperti, l’ipotesi di tenere i dati di tracciamento in maniera centralizzato presenta il rischio concreto che lo stato, hacker o compagnie private possano accedere a questi dati personali. Nella lettera si paventa che “alcune ‘soluzioni’ alla crisi possano sfociare in sistemi che consentirebbero una sorveglianza senza precedenti”. E si fa riferimento a una risoluzione approvata dall’Europarlamento la scorsa settimana, che chiede App le quali non abbiano un database centralizzato “che è soggetto a potenziali rischi di abuso e di perdita di fiducia e che potrebbero danneggiare la comprensione nell’Unione”.
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