I campani prediligono un turismo locale e sulle loro scelte si giochera’ la riprese economica del settore turistico nella stagione 2020. Secondo i ricercatori di Demoskopika la Campania e’ infatti la terza regione d’Italia (preceduta da Sicilia e Sardegna, quindi la prima della terraferma) per tasso di “appartenenza turistica”, rapporto ideato dall’istituto di ricerca per misurare l’incidenza dei turisti che trascorrono la vacanza nella loro regione di residenza sul totale dei turisti residenti di quella regione. Per Demoskopika la prima tipologia di turismo che ripartira’ sara’ proprio quella ‘identitaria’, cioe’ gli italiani che trascorrono le vacanze nella regione di residenza. Seguiranno il turismo esterofilo, gli italiani residenti in una determinata regione che ogni anno scelgono l’estero quale meta vacanziera, e i nazionalisti, cluster che rappresenta i turisti italiani residenti in una determinata regione che scelgono di trascorrere le vacanze in Italia ma fuori dai confini del loro territorio regionale di residenza. In Campania, rileva Demoskopika, il 26,63% dei turisti e’ autoctono, a fronte di un 17,21% a livello nazionale. Ogni anno in Campania sono circa 4,4 milioni i flussi degli arrivi turistici movimentati dagli italiani: 1,2 milioni sono coloro i quali prediligono le vacanze all’estero, 1,1 milioni rappresentano il gruppo di coloro che scelgono di trascorrere le vacanze in Italia ma non in Campania e, infine, 2 milioni il cluster di chi ama trascorrere le vacanze nel territorio dove vive. Movimenti rilevanti resi ancora piu’ evidenti dalle presenze turistiche che potrebbero generare: 15 milioni in Campania, di cui 4 milioni dai turisti definiti dallo studio “esterofili”, 7,2 dal gruppo dei “nazionalisti” e, infine, 3,8 milioni dagli “identitari”. Sarebbe pari a 1,4 miliardi il beneficio, misurato in termini di spesa turistica, generato dai cosiddetti “turisti autoctoni”: 300 milioni in dote agli “esterofili”, 290 milioni provenienti dal gruppo degli “identitari” e, la parte piu’ consistente; pari a 897 milioni, in quota ai cosiddetti turisti “nazionalisti”. Se i campani scegliessero, allora, di trascorrere un vacanza restando nella loro terra, per Demoskopika il turismo nostrano potrebbe “uscire gradualmente dalle secche della crisi generata dagli effetti del Covid-19”. “E’ necessario – spiega il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – che ciascun sistema regionale si attivi per ripensare l’offerta turistica in totale sicurezza concentrando e tempificando l’attenzione prioritariamente sulle tre differenti tipologie di turisti italiani. Si tratta di attivare un pacchetto di interventi che non si limiti esclusivamente all’adeguamento dei prodotti tradizionali ma che valorizzi anche il turismo a “chilometro zero”, i luoghi minori, la montagna, i parchi, i tanti meravigliosi borghi presenti nei nostri territori. Una strategia, dunque, che, come un sasso nello stagno, generi piu’ cerchi concentrici, ognuno dei quali a rappresentare i differenti gruppi di turisti autoctoni da convincere e motivare per la scelta della destinazione piu’ idonea”. “Cio’ – avverte il presidente di Demoskopika – in costante condivisione tra i vari livelli istituzionali per scongiurare che l’inevitabile competizione che scoppiera’ tra i sistemi turistici regionali possa generare livelli qualitativamente discriminanti alimentando offerte di serie A e di serie B”.