Scala le vette della spesa online il Food & Wine nel periodo del primo mese di lockdown mettendo in fila i prodotti dell’intrattenimento (+112%), della tecnologia (+64%), della moda e casa (+29%) e cura della persona e benessere (+9%). Il comparto alimentare, con un incremento degli acquisti del +227% nello spazio temporale che va dal 9 marzo al 5 aprile, mette a segno un risultato da record a fronte anche di una crescita complessiva totale e generale degli acquisti di spesa di un 70% delle transazioni digitali registrate nel periodo di studio dell’Osservatorio Consumi di Payback, piattaforma multicanale che combina retail offline, online e mobile del Gruppo American Express, nell’ambito della campagna “#Restaacasa con te”. L’indagine di mercato, relativamente agli acquisti per generi alimentari effettuati nei punti vendita, vede al primo posto della speciale classifica i condimenti e le conserve (+230%), seguiti dai surgelati (+180%) e dai prodotti della cura della casa (+150%). Gli aumenti – spiegano gli analisti – hanno avuto una distribuzione disomogenea lungo la penisola in relazione alla diffusione del virus e al susseguirsi degli annunci di progressivo lockdown: il Nord ha registrato un picco di crescita piu’ marcato nell’ultima settimana di febbraio, pari al +18% rispetto al valore medio di gennaio, mentre dopo il lockdown del 9 marzo e’ stato il Centro-sud a registrare una crescita maggiore, raggiungendo un picco di oltre +30%. E’ sottolineata inoltre dall’analisi dei dati giornalieri di spesa la rapida reazione dei clienti agli annunci delle misure restrittive: +80% in Lombardia il 24 febbraio (il giorno successivo alla creazione delle prime zone rosse) rispetto alla media dei precedenti lunedi’ di febbraio, +42% su scala nazionale il 6 marzo (giorno successivo alla chiusura nazionale delle scuole) rispetto alla media dei venerdi’ di gennaio e febbraio pre Covid-19. Lo studio infine mette in luce, analizzando lo Stivale da Nord a Sud, che i dati giornalieri evidenziano “un significativo impatto delle restrizioni al movimento sulle abitudini di spesa con la frequenza di acquisto mensile che cala del 14% e la spesa media che cresce del 26%.