Rischiano di non riaprire, quando sara’ possibile farlo, per la crisi che stanno vivendo. Sono le botteghe artigiane presepiali di San Gregorio Armeno, a Napoli, che stanno soffrendo per le conseguenze della chiusura delle loro attivita’ dovute al lockdown. I maestri bottegai hanno inviato al Governo, alla Regione Campania e al Comune una lettera per chiedere aiuti “concreti”, per evitare che, quando sara’ possibile la riapertura, “non si riprendera’ il lavoro”. L’allentamento delle misure di restrizione, previste per la Fase 2, “non portera’ alcun beneficio per le nostre botteghe, per un comparto che rappresenta un importante attrattore turistico della citta’ di Napoli oltre a essere simbolo internazionale che caratterizza l’italianita’ nel mondo”. Le botteghe storiche chiedono “un contributo a fondo perduto per le mensilita’, a partire da marzo fino a fine settembre 2020, a titolo di contributo per il fitto dei locali e le spese da sostenere per l’acquisto dei materiali necessari per l’adeguamento degli esercizi alle nuove norme di sicurezza, l’esenzione di Tari e Cosap per il 2020 e di quelli previdenziali e fiscali previsti per gli stipendi dei dipendenti, fino al 31 dicembre 2020”. Tra le richieste, anche la possibilita’, relativa alle imposte dirette e indirette, “dovute per l’anno corrente, da pagare in un unico scaglione di tassazione, al 20% dei reddito”.