Enel archivia il primo trimestre con risultati finanziari “solidi”, su cui la crisi del Covid-19 ha un impatto solo “limitato”. L’utile netto si attesta a 1,247 miliardi (-0,7%), l’utile netto ordinario a 1,281 miliardi (+10,5%). In calo i ricavi (19,985 miliardi, -12,2%). Lo stato patrimoniale ci permette di “affrontare anche lo scenario piu’ volatile come quello visto negli ultimi due mesi”, chiarisce il cfo Alberto De Paoli, che rassicura anche sul dividendo. I risultati approvati dal cda mostrano un Ebitda in crescita a 4.708 milioni (+3,5%), l’Ebitda ordinario a 4.741milioni (6,4%) e un Ebit pari a 3.109 milioni (+4,2%). Sui ricavi pesano le minori vendite di energia elettrica in Spagna e Italia e di gas in Spagna, la diminuzione di ricavi da generazione termoelettrica e trading in Italiae e l’evoluzione negativa dei tassi di cambio in Brasile, Cile e Colombia. Guardando invece ai dati operativi, le vendite di energia elettrica calano a 77,7 TWh (-5,6%); in calo anche le vendite di gas naturale (a 3,7 miliardi di metri cubi). Aumenta la potenza efficiente installata netta totale (84,7 GW, +0,4 GW, di cui la meta’ rinnovabile) principalmente per l’installazione di nuova capacita’ eolica in Nord America e solare in Brasile. L’energia elettrica prodotta, infine, cala del 13% a 54,1 TWh, con l’energia elettrica da fonti rinnovabili ampiamente superiore rispetto a quella termoelettrica. “Risultati finanziari solidi” con un “impatto limitato” dalla crisi Covid-19, evidenzia il cfo in conference call con gli analisti, sottolineando che “il modello integrato del Gruppo ha offerto una protezione operativa”. La crisi Covid rende ancora piu’ centrale la posa della fibra (la realizzazione della rete a banda ultralarga “e’ la priorita’” della societa’), ha detto De Paoli in riferimento ad OpenFiber, spiegando che con l’emergenza Covid sono 37.500 i dipendenti di Enel (il 55%) che sta lavorando da remoto “con un livello di efficienza invariato” e di questi il 75% restera’ in smart working fino a dicembre. Nell’ambito delle iniziative avviate dall’azienda per l’emergenza, finora i dipendenti hanno donato volontariamente 20.999 giorni e l’azienda 29.700, mentre il top management donera’ il 15% della remunerazione del 2020. In questo scenario non c’e’ “nessun rischio” per il pagamento del dividendo, ha assicurato De Paoli, confermando l’attuale politica dei dividendi “non solo per il 2019 ma anche per il 2020”, con un minimo garantito di 0,35 euro per azione. Il pagamento del dividendo a luglio sara’ all’ordine del giorno dall’assemblea del 14 maggio, chiamata anche a rinnovare il vertice, per il quale l’azionista Tesoro (23,585%) ha confermato Francesco Starace come a.d. e indicato Michele Crisostomo per la poltrona di presidente.