“Siamo impegnati – sottolinea Amicone – per un piano di intervento con la richiesta di un sostegno economico legato alle mancate presenze effettive sia come alloggio che come ristorazione, a fronte del completo annullamento di tutte le prenotazioni. Gli agriturismi sono innanzitutto aziende agricole – aggiunge Amicone – pertanto le misure del decreto Cura Italia dedicate all’agricoltura sono applicabili anche a loro. Fra tutte, la cassa integrazione in deroga che rappresenta un aiuto per i collaboratori aziendali, così come la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali. Ma non sono sicuramente misure sufficienti per aiutarci ad andare avanti: in questo caso chiediamo – ribadisce Amicone – un sostegno anche da parte dei Comuni, con un’importante provvedimento sulla Tari”. ”L’indotto ricettivo molisano – riferisce il direttore regionale di Coldiretti, Aniello Ascolese – è praticamente al collasso con il sistema degli agriturismi che ha risentito fin da subito dell’emergenza, accusando un contraccolpo difficilmente arginabile. Si registrano disdette di massa per gli alloggi con percentuali che si aggirano intorno al 90% fino al mese di settembre. Il fenomeno – aggiunge – sta colpendo anche il comparto delle della somministrazione pasti dove il calo è del 100%”. “Al momento, il sostanziale rallentamento e congelamento delle prenotazioni giunge da turisti italiani, mentre il mercato estero risulta quasi già completamente azzerato – conclude – Occorre adoperarsi quindi, per garantire la sopravvivenza di un prezioso presidio di servizi sul territorio, al turismo di qualità e alla promozione dei prodotti agroalimentari di eccellenza. L’emergenza sta colpendo un comparto che conta in MOLISE – conclude Amicone – 116 strutture. La gran parte dei nostri agriturismi si trovano in montagna e sono gestiti da donne imprenditrici agricole. I posti letto sono 750, mentre quelli a tavola sono 3.457”.