Per affrontare l’emergenza sanitaria nella cosiddetta fase 2, il governo intende rafforzare l’offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale e quella dei reparti Covid. Si punta in particolare sulla presa in carico precoce dei pazienti contagiati, in isolamento domiciliare obbligatorio, dimessi o con sintomi lievi e dei pazienti in isolamento fiduciario. Le nuove misure sono contenute nel documento su cui sta lavorando l’esecutivo in vista del Dl Rilancio e che per la Sanita’ prevede un investimento di “almeno 3 miliardi di euro” . Particolare attenzione viene riservata alle regioni in cui al momento non si e’ ancora particolarmente diffuso il contagio e dove si ritiene necessario adottare in via precauzionale tutte le misure di tracciamento precoce dei casi e dei contatti. Nello specifico, le regioni e le province autonome dovranno adottare piani di riorganizzazione della rete assistenziale. Verra’ rafforzata l’attivita’ di sorveglianza attiva dei Dipartimenti di Prevenzione in collaborazione con i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di continuita’ assistenziale, Unita’ speciali di continuita’ assistenziale (Usca), a cui e’ affidato il monitoraggio costante e il tracciamento veloce dei casi. Una forte tutela viene indicata come necessaria per le persone sole o senza alcun caregiver e in isolamento. L’assistenza territoriale prevede inoltre l’attivazione di servizi di supporto logistico per i nuclei familiari in quarantena ed isolamento. Non solo: il documento sottolinea l’importanza dei sistemi di sorveglianza sanitaria in termini di uniformita’ ed equita’ d’accesso, con la valutazione delle singole condizioni relazionali, abitative e sociali. Nei casi in cui le condizioni per garantire l’isolamento dovessero risultare non idonee, entrano in campo i servizi di sanita’ pubblica territorialmente competenti. Il documento dispone che le regioni reperiscano strutture alberghiere o altri immobili per ospitare le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario quando le misure anti-Covid non possono essere attuate al proprio domicilio. Il documento prevede anche che Regioni e Province autonome riorganizzino il ricovero in terapia intensiva e in aree di assistenza ad alta intensita’ di cure, per una spesa complessiva di 2.101.190.417 euro. L’intervento rende strutturale sul territorio nazionale la dotazione di almeno 3.625 posti letto di terapia intensiva (incremento del 70% del numero di posti letto preesistenti alla pandemia) e 6.036 di area semi-intensiva. Altro capitolo del documento riguarda l’indagine di sieroprevalenza, basata su analisi a un campione di 150 mila persone per verificare lo stato immunitario della popolazione. Su questo punto la Ragioneria generale dello Stato ha dato parere contrario indicando come necessaria una norma in materia di privacy. Norma che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Infine il documento prevede per l’anno in corso l’aumento di 5.000 contratti di formazione medica specialistica, destinando 125 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 130 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. L’incremento viene ritenuto necessario sia per superare la carenza di medici specialisti nel Servizio sanitario nazionale, sia per contrastare l’imbuto formativo che deriva dallo squilibrio tra il numero annuo di neolaureati in Medicina ed il numero di contratti di formazione specialistica finanziati dallo Stato.