In ascesa sia redditi, sia volumi d’affari degli iscritti ad Inarcassa: la crescita, infatti, “nel 2018 e’ pari, rispettivamente, al 6,4% e al 6,3%, in confronto al 2017” e, nel dettaglio, i dati, “ancora al di sotto dei livelli antecedenti la crisi immobiliare del 2007, indicano un reddito medio di 27.475 euro annui per l’intera platea di 168.501 associati (34.115 euro per gli ingegneri e 21.398 per gli architetti)”. Lo rende noto la stessa Cassa previdenziale privata, a seguito del semaforo verde accesso dal Comitato nazionale dei delegati sul Bilancio consuntivo per l’esercizio 2019. Il gettito contributivo nell’anno passato, recita una nota, “e’ stato pari a 1.138 milioni, mentre le prestazioni istituzionali hanno raggiunto i 734 milioni, il saldo della gestione previdenziale e’ risultato in aumento nel 2019 dopo due anni consecutivi di variazioni negative”, e si tratta, viene argomentatato dall’Ente, di una “inversione di tendenza legata fondamentalmente alla dinamica molto positiva dei redditi e dei fatturati” delle due categorie dell’area tecnica rappresentate. “Consegno alla prossima gestione un risultato di bilancio mai raggiunto prima, nella consapevolezza che i sacrifici fatti fino ad oggi possono essere messi a rischio dai gravissimi effetti della pandemia di questi ultimi mesi. Alle generazioni future – afferma il presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro – spettera’ l’onore e l’onere di proseguire su un percorso di rigore, trasparenza ed unita’ che ha contraddistinto questa gestione. Guardiamo con estrema attenzione e fiducia – conclude il presidente – alle scelte che il Governo adottera’ per traghettare il Paese in una ripresa rapida e concreta, capace di riportare l’Italia ai livelli raggiunti, seppur con fatica, nel 2019”, si legge, in conclusione.