“Al netto di alcuni aspetti discriminatori, come l’impossibilità per i professionisti, siano essi iscritti alla gestione separata Inps o a casse private, di accedere ai contributi a fondo perduto o le modifiche per la cassa integrazione in deroga che riguarderanno solo le nuove domande e non quelle presentate nonostante molti aventi diritto non abbiano ancora ricevuto nulla, il decreto RILANCIO, di cui apprezzo l’enorme portata e lo sforzo per tentare di semplificare le procedure, avrebbe dovuto essere emanato al posto del c.d. cura Italia perché taluni provvedimenti e snellimenti burocratici erano necessari già due mesi fa”. Queste le prime parole pronunciate dal presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int), Riccardo Alemanno, sul decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Secondo Alemanno è “apprezzabile il rinvio a settembre delle scadenze fiscali e contributive di alcuni adempimenti, ma avrebbe dovuto essere generalizzato come avevamo richiesto, così come molto apprezzabile è la cancellazione dei versamenti di saldo ed acconto dell’Irap, ma anche qui però si sarebbe dovuto prevedere non la cancellazione ma il rinvio a novembre delle altre tipologie di acconto di imposte e contributi collegati alle dichiarazione dei redditi”. “Comunque ora si deve attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e poi come peraltro sottolineato anche da esponenti del governo, mi auguro che il Parlamento possa migliorarne i contenuti e renderli ancora più in linea con le necessità di un effettivo RILANCIO del Paese che non può prescindere dal RILANCIO delle attività imprenditoriali e professionali”, conclude.