Il governo si impegna a garantire alle scuole paritarie, gia’ da anni in difficolta’ e ora in una crisi che rischia di divenire irreversibile, un aiuto pari a 120 milioni di euro. Per le materne erano gia’ stati previsti, nel dl ‘Rilancio’, 80 milioni, mentre per le scuole “il ministro Gualtieri dopo la mia richiesta insistente, ha garantito atri 40 milioni”, ha fatto sapere oggi il ministro per la Famiglia Elena Bonetti. Le scuole cattoliche colgono la volonta’ da parte della politica di tenere in piedi “un dialogo” ma quella cifra non basta a garantire che gli istituti possano davvero riaprire i battenti a settembre. Intanto l’Associazione nazionale presidi ha sottoscritto oggi, insieme alle altre organizzazioni sindacali di area e di comparto, un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione per assicurare il regolare svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Al protocollo sara’ allegato un Documento tecnico scientifico per gli esami di Stato formulato il 15 maggio 2020 dal Comitato Tecnico Scientifico insediato presso il Dipartimento della Protezione civile. Tornando al nodo paritarie, “cogliamo un segnale di sblocco e di apertura” ma i 120 milioni di euro per le paritarie “non sono la risoluzione del problema”, spiega padre Luigi Gaetani, presidente del Cism, la conferenza dei Superiori Maggiori, che rappresenta le congregazioni religiose che gestiscono le scuole cattoliche. Il religioso ricorda che i 900mila alunni delle paritarie costerebbero, in caso di loro chiusura, 2,5 miliardi di euro allo Stato. In ballo ci sono anche 180mila posti di lavoro, tra insegnanti e altro personale. Prima ancora dei problemi economici “queste scuole soffrono la faziosita’ con cui sono guardate. A minarne la sopravvivenza e’, infatti, una sorta di discriminazione culturale, che impedisce di riconoscere loro piena cittadinanza. Ne porta traccia un vocabolario che ancora le considera ‘private’, scuole di classe, diplomifici per asini d’oro”, sottolinea il portavoce e sottosegretario Cei, don Ivan Maffeis. La politica resta sulla questione paritarie divisa: se dalla maggioranza si sottolinea che il fondo nel dl ‘Rilancio’ e’ “un passo in avanti”, la Lega parla invece di “elemosina”. Dal Pd Ubaldo Pagano, membro della Commissione Bilancio della Camera, dice: “La decisione sui fondi per le scuole paritarie, primarie e secondarie, ci solleva molto. Fortunatamente il Governo ha deciso di aggiustare il tiro e correggere quello che sarebbe stato un grave errore”. Dello stesso parere i parlamentari di Italia Viva Gabriele Toccafondi e Daniela Sbrollini: “Nell’ultima bozza del dl Rilancio ci sono i 40 milioni per le scuole paritarie, chiesti da tempo da Italia Viva. Ci pare un buon punto di partenza”. Per la Lega invece “il Governo umilia le scuole paritarie, le 900mila famiglie che vi mandano i propri figli e i 180mila lavoratori che vi prestano servizio”. Fratelli d’Italia bolla l’annuncio di nuovi fondi come “chiacchiere”, il dl Rilancio a tutt’oggi e’ una chimera”. Il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani rileva infine che “la politica del governo rischia di far chiudere il 30% delle scuole paritarie. Noi ci siamo sempre battuti a favore della liberta’ di insegnamento”.