Il Comitato indipendente azionisti della Banca popolare di Bari ha lanciato una petizione on line con precise richieste al Governo, ai presidente delle Regioni dove hanno sede le filiali e ai commissari. In particolare gli azionisti dell’istituto di credito barese, commissariato a dicembre da Bankitalia e i cui ex amministratori sono stati arrestati a gennaio con l’accusa di aver falsificato i bilanci, chiedono “l’istituzione di un fondo per rimborsare gli azionisti truffati, l’individuazione di soluzioni finanziarie alternative a valori congrui rispetto a quello di acquisto del titolo, il riconoscimento del diritto di recesso, attualmente sospeso”. “Ad oggi ne’ nel decreto legge ‘salva BpB’, ne’ nelle audizioni della commissione finanza ne’ in alcun documento ufficiale governativo – dicono – e’ stato fatto riferimento su come ristorare gli azionisti truffati”. “La stragrande maggioranza dei 70 mila azionisti della BpB – si legge nella petizione lanciata poche ore fa e che ha gia’ raccolto piu’ di 100 firme – non sono investitori o speculatori cosi’ come la legge li classifica detenendo tali titoli, sono risparmiatori (padri e madri di famiglia) coinvolti con raggiro nell’acquisto di prodotti finanziari azionari inadeguati”. Per questo “si chiede al Governo italiano ed alla politica tutta di porre rimedio a tale ennesimo scempio finanziario dando un forte segnale all’opinione pubblica nella tutela del risparmio tradito degli italiani”. “Chiediamo ai commissari straordinari – aggiungono – di sedersi presto al tavolo delle trattative” per “sottoscrivere un accordo condiviso con garanzia di rimborso prima dell’assemblea dei soci straordinaria di fine giugno 2020 per un’equilibrata risoluzione della vicenda che coinvolge drammaticamente da diversi anni tante famiglie di onesti risparmiatori”.