“Cresce la produzione dei rifiuti speciali in Italia” che aumenta del 3,3%, pari a 4,6 milioni di tonnellate, arrivando cosi’ a superare 143 milioni di tonnellate. I rifiuti speciali non pericolosi sono il 93% del totale, e crescono di oltre 4 milioni di tonnellate, mentre quelli non pericolosi di 376mila tonnellate. Questa la fotografia scattata dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), e contenuta nel nuovo Rapporto rifiuti speciali (dati al 2018) presentato oggi da cui emerge che il 42,5% del totale di questi rifiuti proviene dal settore delle costruzioni e delle demolizioni, che “concorre maggiormente” alla produzione con oltre 60 milioni di tonnellate, e a cui seguono le attivita’ di trattamento dei rifiuti e di risanamento (oltre 38 milioni di tonnellate pari al 26,5% del totale), e le attivita’ manifatturiere (28,6 milioni di tonnellate che sfiorano il 20%). Le altre attivita’ economiche – spiega il rapporto dell’Ispra – contribuiscono alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale dell’11%, pari a 15,8 milioni di tonnellate. Al Nord Italia si producono quasi 84,9 milioni di tonnellate (59,2% del totale); al Centro 25,1 milioni di tonnellate (17,5%), al Sud 33,4 milioni di tonnellate (23,3%). La Lombardia ne produce 32,3 milioni di tonnellate, pari al 38% del totale dei rifiuti speciali generati dal nord Italia.