Il matrimonio vale circa due miliardi di euro l’anno in Campania e da’ lavoro a circa 20.000 persone tra addetti alle cerimonie, catering, parrucchieri, stilisti, truccatori, musicisti. Un giro d’affari che comprende 24.000 matrimoni di media ogni anno e che proprio nei mesi primaverili ha il suo picco ma che ora e’ completamente bloccato. “Serve un protocollo e serve presto, ci hanno parlato del 15 giugno, ma e’ tardi, per organizzare un matrimonio ci vuole almeno un mese, e poi chiediamo alla Curia di dare il via libera alle nozze anche di domenica, altrimenti non riusciremo a coprire l’arretrato e in tanti sceglieranno di sposarsi con il rito civile”. Questo il doppio allarme lanciato da Stefano Sgueglia che e’ a capo dell’Assocastelli, la struttura che riunisce le dimore storiche ma anche alcuni alberghi dediti alle nozze. “No siamo gia’ pronti – spiega Sgueglia – con il distanziamento dei tavoli e possiamo dividere in due giorni i matrimoni con tanti invitati: se hai 200 ospiti farai un giorno la cerimonia con 100 parenti e il giorno dopo con 100 amici. Le soluzioni ci sono, ma ci devono dare il via libera”.