L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat resi noti ieri, per stilare la classifica dei prodotti e servizi rincarati durante l’emergenza Covid, ossia da febbraio, mese dove non c’era ancora il lockdown, a maggio, scoprendo vere e proprie speculazioni dei prezzi. Il record spetta alla voce E-book download, con un rialzo, in soli 3 mesi, del 30,4%. “Un aumento a dir poco vergognoso – sottolinea l’Unione Nazionale Consumatori – che ha sfruttato l’esigenza di trascorrere il tempo con una buona lettura mentre si era chiusi in casa”.
Al secondo posto la frutta fresca, +12,8% e al terzo gli Apparecchi per il trattamento dell’informazione, ossia computer portatili e fissi, palmari, tablet, notebook con un incremento del 12%. In pratica, si e’ approfittato dello smart working e dell’obbligo degli studenti di seguire le lezioni a distanza, per fare rialzi a danno di lavoratori e famiglie. Analoga sorte per gli Accessori per apparecchi per il trattamento dell’informazione, ossia monitor e stampanti, che si collocano al quarto posto di questa classifica, salendo dell’11,3%. Sfruttamento simile per la quinta voce, Apparecchi per la telefonia fissa, +7,7%. Evidentemente i telefoni fissi che si avevano non potevano bastare dal momento che tutta la famiglia era “reclusa” tra le quattro mura di casa e c’e’ chi ha pensato bene di cogliere questa necessita’ per guadagnarci. Insomma, a fronte di un indice generale aumentato da febbraio a maggio solo dello 0,1%, c’e’ chi ha approfittato dei beni che gli italiani hanno dovuto prendere o acquistare maggiormente per via dell’emergenza Coronavirus, per lucrare. E’ cosi’ che si spiega il sesto posto, vegetali surgelati (+4,8%), bene sostituto dei vegetali freschi, ed il settimo, le patate, ricercate per la loro caratteristica di conservarsi piu’ a lungo (+4,4%) e, alla pari, altri articoli di cancelleria, ossia evidenziatori, matite, penne e cartucce a getto d’inchiostro e toner, anche queste collegate allo smart working (+4,4%). In ottava posizione cacao e cioccolato in polvere, tipico comfort food, +4,3%, in nona posizione un ex aequo, Pasta e couscous (+4,2%) e Apparecchi per cottura cibi, come forni, forni a microonde, piani cottura (+4,2%). Chiude la top ten la farina (+3,8%). Insomma, la voglia di pizza e di dolci fatti in casa ha influito sulle ultime due voci della graduatoria. Si specifica che i dati Istat di maggio sono ancora provvisori e che non sono ancora disponibili tutti i prezzi che si avranno poi con il dato definitivo.