I dati Istat sulle vendite al dettaglio di aprile (-26,3% rispetto allo stesso mese del 2019 nelle vendite a valore, con un +6,1% dell’alimentare e il -52,5% del non alimentare), secondo Federdistribuzione rispecchiano gli effetti del lockdown sul mondo del commercio, con un crollo verticale per il settore non alimentare. “Una tendenza negativa che impieghera’ ancora molto tempo per invertire la sua rotta, considerando anche i segnali delle prime settimane di riapertura che vedono i consumatori mostrare ancora preoccupazioni nel riprendere le consuete abitudini di acquisto”, ha detto Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione, stimando che “a fine 2020 si potra’ registrare un calo delle vendite del 30%, con inevitabili impatti su occupazione e investimenti”. Sul fronte alimentare si vedono dati positivi, ma il progressivo ritorno alle normali abitudini di “consumo fuori casa e, soprattutto, una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie dovuta agli effetti dell’emergenza Covid-19 su occupazione e redditi che frenera’ ulteriormente i consumi, anche dei beni alimentari”, ha detto Gradara, secondo cui la seconda parte dell’anno sara’ fondamentale per impostare la ripresa. “Si palesa un bisogno urgente di misure rapide ed efficaci a supporto di famiglie e imprese”, ha detto.