Alla domanda posta al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte sulla fattibilita’ del ponte sullo Stretto, ha risposto con diplomazia, affermando che non ha pregiudizi e che ne discutera’ in seguito, anche se le opere da fare in altre zone d’Italia sono altrettanto importanti. Ma la verita’ e’ che si e’ gia’ scatenata la contrarieta’ al ponte a partire da Beppe Grillo, che qualcosa pur contera’ nel MoVimento 5 Stelle. La questione della costruzione del ponte e’ stata riaperta giorni fa da Matteo Renzi, dopo che negli anni, ciclicamente, ogni volta che la questione e’ stata ripresentata, puntualmente si e’ visto costituire un “rassemblement” agguerrito di oppositori: ognuno con una motivazione diversa e che comunque ha portato l’opera fuori da ogni orbita di impegno governativo. Tra i contrari, alcuni hanno sentenziato che le opere necessarie per la Sicilia, la Calabria e il Sud sono altre, e che bisogna evitare sprechi. Ma nel Sud, isole comprese, non si investe da quando si e’ rimossa la Cassa del Mezzogiorno. Poi ci sono quelli che paventano le mani della mafia sulla eventuale costruzione, ma e’ la posizione piu’ incredibile: equivale a dire che il meridione non dovra’ esistere.