Test sierologici, annullato accordo tra il Policlinico San Matteo di Pavia e la Diasorin. Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso presentato dalla TechnoGenetics e ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti. Questo perché la Fondazione San Matteo avrebbe impegnato risorse pubbliche. Resta da stabilire se lo abbia effettivamente fatto con modalità illegittime.
Il caso è legato al test sierologico scelto senza gara dalla Regione Lombardia, che ha proceduto con un ordine da 500.000 kit. In base all’accordo stipulato tra le parti, la multinazionale avrebbe dovuto versare una royalty dell′1% per tutti i test venduti nel mondo. I soldi sarebbero stati investiti per la ricerca.
La TechnoGenetics srl, concorrente della Diasorin, ha presentato un ricorso, accolto dal Tar della Lombardia che ha quindi annullato l’accordo stipulato lo scorso mese di marzo.
Secondo i giudici amministrativi, la Diasorin avrebbe “acquisito un illegittimo vantaggio competitivo rispetto agli operatori del medesimo settore, perché ha potuto contare in modo esclusivo sul determinante apporto di mezzi, strutture, laboratori, professionalità, tecnologie e conoscenze scientifiche messe a sua esclusiva disposizione dalla Fondazione”.
Alla Corte dei Conti spetterà il compito di analizzare il modo in cui sono state impegnate le risorse pubbliche, sia materiali che immateriali.
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