La Commissione Ue e’ stata in contatto con le autorita’ italiane sul piano” per della Popolare di Bari, e “sulla base delle informazioni rese disponibili a Bruxelles dalle autorita’ italiane durante questi scambi, l’intervento nella Banca Popolare di Bari sembra essere conforme al mercato e quindi la misura in questione non costituisce aiuti di Stato”: lo fa sapere un portavoce della Commissione Ue.
“L’intervento delle Segreterie Generali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin e di ABI ed il costruttivo sistema di relazioni sindacali del comparto hanno contribuito positivamente al dialogo necessario ad individuare l’accordo” sulla Popolare di Bari “per garantire la continuita’ aziendale e consentire il rilancio della Banca, nell’interesse dei lavoratori e dell’economia del territorio, famiglie e imprese”. E’ quanto si legge in una nota dell’Abi. “L’accordo rappresenta un passo importante che ha richiesto un grande senso di responsabilita’ che tutte la Parti coinvolte hanno dimostrato nell’individuare misure sostenibili, ancorche’ rigorose.” L’Abi partecipava al tavolo con Salvatore Poloni, Presidente del Casl. (