“Di analisi costi benefici ne sono state fatte a centinaia : adesso e’ il momento delle scelte e sul Ponte sullo Stretto, che voglio chiamare Ponte del Mediterraneo perche’ davvero puo’ renderci protagonisti in quell’area, bisogna decidere. La nostra richiesta al governo e’ che il cantiere venga aperto entro questa legislatura. Se ponessimo all’esame del voto di quest’aula la costruzione del Ponte sono certo che passerebbe con una larga condivisione. Ed e’ questo il momento di partire perche’ adesso disponiamo di una quantita’ ingente di risorse che provengono dall’Europa: che sono tante si’, ma non anche “una tantum”. La riposta non puo’ essere ancora quella della necessita’ di ulteriori analisi costi-benefici o di verificare le ricadute occupazionali e sociali: siamo pieni di studi che nella stragrande maggioranza concordano nell’affermare che il Ponte sia un’opera strategica per collegare l’Europa con il Mediterraneo, cosi’ come lo e’ la realizzazione , di pari passo, di infrastrutture digitali, indispensabili per ogni ambito della nostre vita, dal lavoro alla scuola, ed ancora insufficienti o inesistenti in ampie aree del Paese, sopratutto al Sud. Dobbiamo gettarci alle spalle l’idea che in Italia non si possano fare grandi opere senza incorrere in dinamiche corruttive: penso che Expo o il Ponte di Genova abbiano dimostrato che un efficiente controllo delle istituzioni puo’ fare la differenza e che il nostro Paese e’ in grado di realizzare grandi sfide”: cosi’ il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone intervenendo sul Question Time con la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli.