“Si ristrutturi la linea esistente e si usino i fondi per le linee dei pendolari e per l’Alta Velocita’ al Sud e per altre aree non servite. La bocciatura della Corte dei Conti Europea e’ uno stop”. Lo dice l’ex ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, dopo la dura decisione della Corte dei Conti Europea che boccia il megatunnel della Tav in val di Susa. “Da anni spieghiamo che quell’opera oltre ai rischi ambientali risulta un disastro economico – aggiunge Pecoraro Scanio -. Non c’e’ una previsione di trasporto merci e passeggeri che giustifichi una spesa cosi’ esagerata. E dopo l’emergenza Covid questo e’ ancora piu’ evidente. Il Governo abbia il coraggio di dire stop e spostare le risorse sulla ristrutturazione del tunnel e della linea esistente (con costi previsti di centinaia di milioni e non 10 miliardi), per migliorare le linee dei pendolari e portare l’alta velocita’ al Sud e nelle altre aree oggi non servite. La Tav non diventi uno scandalo come il Mose di Venezia che rischia di arrugginire sotto la Laguna dopo costi iperbolici e malaffare da record”, conclude il presidente della Fondazione UniVerde.