Il tempo medio per il pagamento delle fatture da parte delle Pubbliche amministrazioni è sceso nel 2019 a 48 giorni, dai 55 del 2018, con un ritardo medio di 1 giorno rispetto alla scadenza. E’ quanto emerge da un’analisi sui pagamenti delle fatture commerciali ricevute dalle PA nel quinquennio 2015-2019 pubblicata dal Ministero dell’economia e delle finanze.
Alla luce dei dati del sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) rilevati a maggio 2020, si legge nello studio, le fatture ricevute dalla PA nel 2019 sono 29,1 milioni, per un importo totale dovuto di 148,2 miliardi. Le fatture pagate ammontano a 24,5 milioni, pari a 140,4 miliardi di euro, che corrisponde a circa il 94,8% dell’importo totale.
“Anche tenendo conto delle code dei pagamenti non ancora effettuati al momento della rilevazione (che potrebbero far rivedere al rialzo la serie di dati), il tempo medio ponderato occorso per saldare le fatture del 2019 è pari a 48 giorni, a cui corrisponde un ritardo medio di 1 giorno rispetto alla scadenza” sottolinea il Mef.
I tempi di pagamento delle fatture emesse nel 2019 (48 giorni), prosegue il Ministero, confermano il trend decrescente del quadriennio precedente, in cui il tempo medio di pagamento era già sceso dai 74 giorni del 2015 fino ai 55 del 2018. Corrispondentemente, il tempo medio di ritardo (un giorno nel 2019) si era già ridotto da 27 giorni del 2015 a 7 del 2018.
L’incremento delle fatture pagate nei tempi previsti risulta particolarmente importante per gli Enti del SSN, la cui percentuale, calcolata in termini di importo, passa dal 50,5% del 2015 al 77,1% del 2019. La performance migliore è fatta registrare dal comparto delle Regioni e Province autonome, con una percentuale del 77,8% nel 2019.
Coerentemente con la riduzione dei tempi di pagamento, risulta in costante crescita la quota delle fatture pagate dalle PA entro i termini previsti dalla normativa comunitaria e nazionale. Le percentuali, calcolate in termini di importo, passano dal 53,3%, per le fatture emesse nel 2015, al 64,8% per quelle del 2018 e al 69% per quelle del 2019.
L’incremento della percentuale delle fatture pagate risulta persino superiore, se valutato in ragione del numero anziché dell’importo delle fatture ricevute, conclude il Mef.