di Rosa Sica
Promesso a Villa Pamphili, ormai otto giorni fa, sembra prossimo a varcare il Cdm il cosiddetto decreto legge Semplificazioni, la cui bozza è ormai pronta. Si tratta di 48 articoli. Velocizzare i cantieri, con deroghe
per un anno sulle soglie per le assegnazioni degli appalti senza gara, commissari e rilascio della certificazione anti-mafia. Ma anche trasformazione digitale della pubblica amministrazione, con le autocertificazioni che si potranno fare via app, banche dati che si parlano e pubblico che richiederà una sola volta i dati in suo possesso. Sono alcune delle novità contenute in una prima bozza del decreto semplificazioni, 48 articoli ancora in via di definizione, che dovrebbe essere oggetto di una riunione politica domani.
Tra le novità il superamento della cosiddetta sindrome della firma. Gli articoli della bozza circoscrivono l’abuso d’ufficio e la responsabilità erariale ai comportamenti dolosi. Ci sono anche le norme che velocizzano le procedure in materia di Valutazione di impatto ambientale (Via) e di autorizzazioni da parte degli enti locali. Queste procedure oggi possono durare anche 10 anni. Il decreto prevede l’introduzione di poteri sostitutivi del ministero dell’Ambiente, se l’amministrazione competente non provvede, e in ogni caso la fissazione di termini massimi per le autorizzazioni. Si potrà accedere a tutti i servizi digitali della Pubblica Amministrazione tramite Spid e Cie, e anche tramite un’applicazione su cellulare. Non servirà più esibire un documento di identità qualora si sia in possesso già di quella digitale.
l decreto impone alla Pa “di sviluppare i propri sistemi con modalità idonee a consentire l’accesso da remoto ai propri dipendenti e favorire così il lavoro agile (smartworking)″.
In arrivo deroghe per un anno al codice degli appalti: la bozza del decreto semplificazioni, ancora in via di definizone – che in alcune versioni è indicato come decreto ‘libera-Italia’ – prevede procedure semplificate fino a luglio 2021 e due sole soglie (rispetto alle attuali 5), fino a 150mila euro e oltre i 150mila euro. Nel primo caso, ma ancora si starebbe discutendo sul limite dei 150mila euro, i lavori sarebbero assegnati per affidamento diretto, senza gara, nel secondo caso con procedure negoziate e consultazione di 5 operatori. Per i contratti sopra la soglia comunitaria dei 5 milioni ci sarà la gara ma applicando procedure accelerate anziché quelle ordinarie, che si applicheranno anche a uno specifico elenco di opere di rilevanza nazionale necessarie per superare la fase di emergenza che saranno individuate da presidenza del Consiglio e Mit.
Fino a luglio 2021 si prevede la procedura d’urgenza anche per il rilascio della certificazione antimafia (che sarà controllata ex post). Nella bozza si indicano anche limiti ai ricorsi e ai casi in cui sia possibile sospendere la realizzazione delle opere, sempre transitori, e applicabili alle opere sopra la soglia comunitaria per le quali saranno istituiti collegi consultivi tecnici con il compito anche di risoluzione delle controversie. Sarà istituito anche un fondo specifico per la prosecuzione delle opere, per evitare stop a causa di temporanea mancanza di fondi.
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