Sono tornati in strada, oggi, gli operai della Whirlpool Napoli per manifestare il proprio scontento. Ieri hanno incassato il nulla di fatto del tavolo, in videoconferenza, tra vertici della multinazionale americana, intenzionata a lasciare Napoli, Governo, sindacati e Regione Campania. Un tavolo aggiornato al prossimo 31 luglio, quando Invitalia dovrebbe presentare anche un business plan, un Piano B. “Non ci arrendiamo – dice Vincenzo Accurso, operaio e Rsu della fabbrica di Napoli est – L’azienda tornera’ a incentivare gli esodi, ma siamo uniti e non accetteremo quei soldi che non sono il futuro. Vogliono indebolirci, smembrare il gruppo compatto che si e’ creato in questo anno di vertenza, ma non ci riusciranno”. La sensazione tra gli operai e’ che ieri “azienda e Governo tra le righe ci abbiano detto di lasciar perdere l’idea di rimanere in Whirlpool perche’ andranno via”. Accurso, come i suoi colleghi di fabbrica, parla di “delusione” da parte del Governo, “incapace di far rispettare gli accordi” firmati nel 2018 tra azienda e l’allora ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Un accordo che prevedeva un investimento di 17milioni di euro, nei confronti del quale, pero’, la multinazionale ha fatto retromarcia. Gli operai oggi, dopo aver proclamato un’ora di sciopero, hanno lasciato la fabbrica e, in corteo, si sono diretti in via delle Repubbliche marinare, per tentare di entrare in autostrada, bloccandola come hanno fatto in precedenti occasioni. Senza alcuna tensione, sono stati fermati da un cordone di sicurezza della polizia. La prossima settimana, gli operai e i sindacati hanno in programma una riunione per decidere il da farsi e mantenere alto il livello di attenzione sulla vertenza. Anche con una manifestazione di ampio respiro, unitaria, come quella dell’ottobre scorso, a Napoli. Per il segretario generale della Uilm Campania, Antonio Accurso, la “misura e’ colma”. “Il Governo si faccia rispettare e costringa la Whirlpool a tornare indietro sottolinea – Se non si riesce a far rispettare un accordo per 400 lavoratori con un’azienda che ne occupa 5000 in Italia a settembre, quando gli effetti economici della pandemia si faranno sentire con piu’ forza, cosa fara’ questo governo?”.