Nel primo trimestre 2020 i prezzi delle abitazioni sono aumentati dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% nei confronti dello stesso periodo del 2019 (era +0,2% nel quarto trimestre 2019). Lo rende noto l’Istat sottolineando che l’aumento tendenziale è il più ampio dal secondo trimestre 2011.
Questi andamenti si manifestano però “in un contesto di brusco calo” dei volumi di compravendita (-15,5% la variazione tendenziale registrata dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate) “imputabile – spiega l’Istat – alle misure adottate per il contenimento della Covid-19 che hanno drasticamente limitato la possibilità di stipulare i rogiti notarili, determinando una forte flessione delle transazioni a partire dal mese di marzo”.
La divaricazione tra prezzi (in aumento) e volumi (in forte calo) testimonia come le misure restrittive introdotte, sebbene già in vigore a marzo, non abbiano avuto alcun impatto apprezzabile sulle quotazioni degli immobili residenziali registrate nel primo trimestre, che si riferiscono, anche per il mese finale, al perfezionamento di contratti di compravendita a condizioni stabilite prima dell’emergenza sanitaria. Solo con i dati del secondo trimestre e di quelli successivi, sottolinea l’Istituto, “sarà possibile valutare se la crisi economica derivante dall’emergenza sanitaria indurrà eventuali cambiamenti nelle tendenze dei prezzi”.