Fondazione Altagamma ha presentato oggi ai rappresentanti italiani in Europa dieci raccomandazioni per rilanciare il settore del lusso in vista del Consiglio europeo che il 17-18 luglio discuterà del piano Next Generation EU in risposta alla crisi innescata dal Covid-19.
L’associazione che riunisce i migliori marchi del lifestyile italiano dalla moda al design, dall’alimentare ai motori, fino a nautica e ospitalità, chiede per prima cosa che l’Europa riconosca l’alto di gamma come settore strategico.
“La centralità dell’industria dell’alto di gamma non si è ancora pienamente affermata presso le Istituzioni italiane ed europee. Eppure si tratta di un comparto chiave che vale in Italia 115 miliardi di euro, pari al 6,85% del Pil italiano, e in Europa circa 800 miliardi, cioè il 4% del Pil europeo nonché il 10% dell’export Ue”, ha detto il presidente di Altagamma, Matteo Lunelli, nel corso di un incontro virtuale con il ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola e altri politici italiani impegnati in Europa.
Tutelare questo comparto, particolarmente colpito dalle ricadute dell’emergenza sanitaria per le ricadute su export e turismo, “è fondamentale” e “serve un piano articolato di interventi per sprigionare l’enorme potenziale di questa industria”, ha aggiunto Lunelli.
Tra i punti messi in luce dal Position Paper della Fondazione, c’è l’invito a investire nella formazione, nella sostenibilità, nell’innovazione e nel turismo di alta gamma. Il documento chiede anche di rafforzare il mercato unico e la libera circolazione di beni, servizi e persone, di proteggere la proprietà intellettuale e combattere la contraffazione, di supportare la crescita delle piccole e medie imprese italiane.
L’auspicio, dice una nota, è che tali azioni – allineate alla posizione dell’associazione europea dell’alto di gamma ECCIA (European Cultural and Creative Industries Alliance) – siano al più presto intraprese dall’Unione Europea in risposta alla crisi sistemica che sta vivendo il settore.