“Quota 100” scade nel 2021 e “non verrà prorogata”. Lo dice il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, in risposta alla richiesta del premier olandese Mark Rutte di abolire l’anticipo pensionistico. In un’intervista al quotidiano “la Repubblica”, l’esponente di governo del Pd dice che “non è questo il momento di polemiche inutili o discussioni ideologiche su ‘quota 100’, quanto di scrivere il Recovery Plan italiano. I governi dei Paesi frugali devono liberarsi dal condizionamento dei populisti. E in Italia dobbiamo andare oltre l’idea sbagliata che le riforme siano imposizioni esterne da rifiutare anziché necessità assoluta per la ripresa”.
Misiani aggiunge che “siamo pronti a riavviare il confronto con le parti sociali e le opposizioni” per superare ‘quota 100’ alla fine del prossimo anno. “Le scelte strategiche sul futuro del Paese vanno condivise – aggiunge – discutiamo tanto di numeri e risorse in arrivo e pochissimo di come vogliamo spenderli”. Il Governo chiederà al Parlamento l’autorizzazione per fare altro deficit e sarà “all’incirca un punto di Pil, 17-18 miliardi”, afferma. “Il decreto è indispensabile – prosegue – per rifinanziare la cig, a partire dai settori in crisi come turismo e trasporti, e allungare lo stop al licenziamento. Ma anche per incentivare le aziende che riassorbono i lavoratori in cassa, sostenere l’automotive, aiutare gli enti territoriali, dilazionare le scadenze fiscali. Agosto sarà un mese di lavoro per Governo e Parlamento”.
I timori per l’autunno sono però molti: “Abbiamo di fronte mesi difficili. Il Paese dovrà dimostrare la maturità di prevenire e governare le tensioni sociali che non vanno sottovalutate ma gestite con intelligenza. Mi preoccupa piuttosto che l’Italia sprechi un’opportunità unica per far ripartire un nuovo ciclo di sviluppo”. Quanto al Mes “quando si concluderà il negoziato europeo e avremo contezza degli strumenti in campo e dei progetti da finanziare – conclude – valuteremo e chiederemo il voto parlamentare”.