“Ogni citta’ ha le sue peculiarita’ ed e’ necessario affrontare la questione. Il nostro e’ il Paese delle non riforme ma se vogliamo fare un passo avanti rispetto al mondo del pubblico e’ necessario pensare ad una riforma significativa”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ai microfoni della Tgr Lombardia, tornando a parlare del tema dello stipendio dei dipendenti pubblici al sud e al nord che alcuni giorni fa ha scatenato polemiche politiche. Il sindaco aveva detto che “se un dipendente pubblico, a parita’ di ruolo, guadagna gli stessi soldi a Milano e a Reggio Calabria, e’ intrinsecamente sbagliato, perche’ il costo della vita in quelle due realta’ e’ diverso”. “Nel mondo del privato tra Nord e Sud ci sono differenze di retribuzione significative, lo Svimez” , Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, “parla di un 20%, se si tocca il pubblico diventa un tabu’, di pubblico non si puo’ discutere e questo diventa un problema – ha aggiunto -. In Italia ci sono 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici e tutti noi spesso ci lamentiamo di come funziona il sistema pubblico, se si tenta di ipotizzare qualcosa che vada verso una riforma delle regole c’e’ l’alzata di scudi”. Il sindaco ha poi detto che oltre alla contrattazione nazionale c’e’ anche quella locale “quella a cui io mi riferisco, non a parole ma nei fatti. A Milano abbiamo di recente siglato con i rappresentanti sindacali e i nostri dipendenti un accordo integrativo che mira a concedere una variabilita’ nello stipendio in funzione della performance che per un dipendente pubblico deve voler dire una cosa, il servizio al cittadino”.