E’ dinamico e proiettato agli investimenti e al mercato. Si presenta cosi’ il comparto agricolo biologico dove le aziende sono appena il 3% delle imprese totali, ma rappresentano il 18,3% delle richieste di finanziamento attraverso i canali di Ismea negli ultimi 12 anni. Lo ha detto Giorgio Venceslai di Ismea, nel corso del webinar di B/Open, rassegna del Bio foods & Natural self-care in programma a Verona il 23 e il 24 novembre 2020. Durante il periodo del Covid-19, nell’operazione di accesso al credito fino a 30 mila euro erogato da Ismea, secondo le disposizioni del Decreto Liquidita’, le imprese biologiche hanno avanzato domande per importi superiori a 57 milioni di euro su un totale complessivo destinato alle imprese agricole di 292 milioni. Il sistema agroalimentare rimane vitale e l’attenzione alla qualita’ e al biologico non a caso sono tra gli obiettivi di alcune strategie finanziarie di Finlombarda, societa’ finanziaria di Regione Lombardia e intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia. “Il fondo per il credito all’agroindustria – ha detto Paolo Zaggia, dirigente di Finlombarda – ha una dotazione di 54 milioni di euro, dei quali 21 milioni a tasso zero e 33 milioni a tasso agevolato, che attivano finanziamenti del settore privato per altri 50 milioni di euro”. Altri 30 progetti dovrebbero essere finanziati entro il 2020, per un totale di 150 milioni di investimento, con valore medio a progetto pari a 5 milioni e il coinvolgimento di 10 settori primari per progetto, ha spiegato Zaggia, il quale ha posto l’accento anche sul ruolo del biologico non soltanto in chiave di valore aggiunto alla produzione, ma anche di ricadute sul territorio, dal punto di vista sociale e occupazionale.