Almeno 12 miliardi per il mondo del lavoro, ancora sotto shock dopo il tornado Covid-19. Con un occhio di riguardo per i lavoratori di turismo e spettacolo, che potrebbero ricevere ancora per qualche mese il bonus governativo mensile da 600 euro. Il governo sprinta sui decreto agosto, che mette sul piatto quasi 25 miliardi grazie al terzo scostamento: almeno la metà rientrerà di fatto sotto la giurisdizione della ministra 5S Nunzia Catalfo, alle prese anche con il nodo della riforma pensioni. L’idea cardine è quella di fornire ulteriore protezione ai lavoratori e alle imprese, “in questa fase di ripartenza del nostro Paese”. Quindi ok agli sgravi per i contributi per i neoassunti per le aziende,, ma anche rifinanziamento del Fondo nuove competenze, proroga della Naspi e della Discoll.”Mi sto accingendo a emanare un ulteriore decreto assieme a tutto il governo – ha spiegato intervenendo alle ‘Olimpiadi delle idee’ nel Villaggio Rousseau – Una buona parte, metà, verterà su norme che riguardano il lavoro, e nello specifico ci sarà un’attenzione soprattutto per i lavoratori dello spettacolo e gli stagionali del turismo e dei settori più colpiti”. Il Ministero di Via Veneto ha già attivato i suoi canali con l’Inps per agire nel più breve tempo possibile, sfruttando la la pubblicazione ufficiale dopo il via libera della Corte dei Conti. E ancora: Catalfo ha confermato la necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali. E’ stata già istituita una commissione di esperti formata dai professori Marco Barbieri, Vito Pinto e Dario Guarascio e dalle professoresse Simonetta Renga e Mariella Magnani, per implementare “più politiche attive e meno passive”. Cosa ci sarà ancora nel Dl agosto? Il Mef sarebbe orientato al rinvio fino a novembre dell’emissione delle cartelle esattoriali, mentre sul fronte occupazionale ci sarà la proroga di altre 18 settimane della cassa integrazione o, in alternativa, uno sgravio per quelle aziende che decidono di far rientrare i propri dipendenti al lavoro. Fino a fine 2020 dovrebbero essere poi bloccati i licenziamenti, come chiesto a gran voce dai sindacati. Proprio Cgil, Cisl e Uil sono stati convocati martedì 28 luglio da Catalfo per avviare un tavolo tecnico di studio sulla riforma del sistema pensionistico. Quota 100 rimarrà ad esaurimento fino alla fine del 2021, ma bisogna ragionare sulla flessibilità e sul rischio scalone di cinque anni per i 62enni. Sul tavolo di confronto anche la regolamentazione futura dello smart working; il tema tornerà di prepotenza nei prossimi mesi, ma il governo assicura: E’ un’opportunità, ma niente eccessi.