La crisi innescata dall’epidemia di coronavirus “appare di inusitato vigore e richiede un profondo cambiamento di politiche, pena la deriva e l’appartarsi declinante del territorio”: e’ uno dei passaggi fondamentali del settimo “Rapporto sul mercato del lavoro in Basilicata. Leggere le trasformazioni e le relazioni sociali nella regione”, presentato stamani, a Potenza, dalla Uil di Basilicata e dal Centro studi sociali e del lavoro Basilicata (Cssel). Al convegno e’ pervista la partecipazione del neosegretario nazionale, Pierpaolo Bombardieri. In particolare, Giancarlo Vainieri, uno degli autori dello studio, ha ricordato che “dopo le crisi, ad esempio quella del 2007, la ripresa stabile, in Basilicata, si manifesta mediamente con tre anni di ritardo. Stavolta sara’ anche peggio. Rischiamo di non avere, nemmeno a dieci anni di distanza, una crescita cumulata”. La Uil – anche secondo il suo segretario regionale, Vincenzo Tortorelli (“L’attesa – ha detto – e’ durata troppo e la pazienza sta per finire”) – ha sollecitato “una proposta di rottura” e l’adozione, “con immeditaezza, di strumenti straordinari”. Vainieri ha parlato di “un piano road map” che riguardi “il manifatturiero, l’agricoltura attraverso l’agroalimentare e la ruralita’ sostenibile, l’accelerazione dei lavori pubblici e dei piani di rigenerazione urbana, la rete tra universita’, enti di ricerca e le imprese, l’innovazione verde e la transizione energetica e progetti di investimento orientati alla digitalizzazione”. Secondo Giorgio De Rita (Censis), “la Baislicata ha tutte le caratteristiche per affrontare e superare i ritardi accumulati”, purche’ affronti “un’agenda di nuove politiche di intervento da riportare in un’azione di investimento sociale”.