“ArcelorMittal ha comunicato alle organizzazioni sindacali la fermata anche del Tremo Lamiere, dopo quella della scorsa settimana del Laminatoio a Freddo. Al momento lo stabilimento e’ fermo per il 70% dei suoi impianti. Va anche fatto notare che le operazioni di accensione e spegnimento vengono effettuate senza che siano previsti interventi di manutenzione e dunque assolutamente non in condizioni di sicurezza”. Lo sottolinea in una nota il coordinamento Usb di Taranto, aggiungendo che “aumentano i lavoratori in cassa integrazione, circa 4.000 al momento. Non supera le 2.700 unita’ invece il numero dei dipendenti che si avvicendano sui tre turni nella fabbrica”. Secondo l’organizzazione sindacale, “con questi presupposti, difficile non pensare che ArcelorMittal intenda abbandonare il sito tarantino appena possibile, sito ormai seriamente compromesso. Presumibilmente il 30 novembre, termine di scadenza del contratto firmato il 6 settembre 2018”. L’Usb sollecita un “tempestivo intervento del Governo perche’ si proceda con un accordo di programma mirato alla riconversione economica ed alla messa in sicurezza dei lavoratori diretti e dell’appalto dal punto di vista economico, infortunistico ed ambientale”.