Serve che i governi “lavorino sulla loro stabilita’ e nella stesura dei piani nazionali”. La pandemia “riprende in molti paesi e la vigilanza dev’essere molto alta”. Lo dice in un’intervista a Il Messaggero, il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, secondo il quale e’ positivo che il governo Italiano “abbia messo in campo organismi per definire un piano nazionale che lavori sulle le priorita’ europee”. Per Sassoli, “e’ bene che il governo costruisca il suo piano di ripresa tenendo conto di tutte le opportunita’ offerte dall’Unione europea”, Recovery fund “e gli 80 miliardi stanziati fra Sure, Mes sanitario e Bei”. Il nuovo piano europeo “offre all’Italia l’opportunita’ storica per colmare un divario territoriale che non ha paragoni. Non interventi a pioggia, ma scuola, sanita’, servizi digitali, sostenibilita’ e politiche per attrarre le imprese”. Inoltre “abbiamo visto con grande interesse il Piano per il Sud proposto dal ministro Provenzano e lo sforzo nell’utilizzo dei 10,5 miliardi di fondi europei impiegati nell’emergenza. Il nostro Mezzogiorno e’ sempre piu’ questione europea”. Necessari inoltre provvedimenti per tutelare le donne e i giovani. Come Parlamento europeo “stiamo chiedendo di poter valutare i piani nazionali”. Escluderlo “sarebbe escludere i cittadini e noi non lo consentiremo”.L’organismo “votera’ a meta’ settembre sull’aumento delle risorse proprie”. Con la presidente Merkel, sono stati definiti alcuni passaggi del Recovery e del bilancio pluriennale dell’Unione: Se il Parlamento europeo sara’ ascoltato “tutto potra’ essere pronto per il 1 gennaio”. Per Sassoli l’Italia “sta gestendo responsabilmente” l’emergenza migranti “che e’ comune. Il Parlamento europeo ha chiesto da tempo una riforma basata sul principio che chi arriva sulle coste italiane o greche non sbarca in Italia o in Grecia, ma in Europa”. Si e’ pronti a lavorare sul pacchetto di riforme “che sta mettendo a punto la Commissione, ma chiediamo che si vada oltre l’esistente perche’ non possiamo stare piu’ appesi al veto di alcuni paesi”. Sassoli infine respinge l’idea di una sua candidatura a sindaco di Roma: “Sarebbe come graffiare le istituzioni europee. Ringrazio comunque chi lo pensa, ma l’eventualita’ non esiste”.