Con il 2020 si giunge all’ultima edizione del Label europeo delle Lingue nell’ambito di Erasmus+. La Commissione europea ha però già annunciato che intende proseguire e rilanciare con vigore anche per la prossima programmazione questa iniziativa che stimola l’innovazione nel campo dell’apprendimento linguistico e premia le migliori iniziative realizzate nei diversi settori dell’istruzione scolastica, superiore e degli adulti e della formazione professionale.
Sono in vista, tra l’altro, alcune importanti novità da parte della Commissione sul tema lingue straniere, tra cui l’uscita imminente di un documento intitolato Education begins with languages (30 pagine circa in inglese, con brevi sintesi illustrate anche in altre versioni) e la collaborazione già intrapresa con l’OCSE, grazie alla quale le rilevazioni PISA includeranno un modulo volontario che andrà a testare le competenze in lingua straniera.
Ricordiamo infine il recentissimo rapporto The future of language education in Europe, pubblicato da NESET, la rete di esperti internazionali nel campo dell’istruzione e della formazione istituita per iniziativa della Commissione Europea (il documento è stato presentato anche su questo sito nell’articolo Il futuro dell’educazione linguistica e del plurilinguismo).
La diversità linguistica è una delle ricchezze più grandi dell’Europa, da proteggere, da promuovere e da vivere.
Per riprendere il motto di Erasmus+, niente cambia la vita e apre la mente come cimentarsi con una nuova lingua, comunicare in una lingua diversa dalla propria, ascoltare le lingue degli altri.
Nell’Unione europea si contano 24 lingue ufficiali (bulgaro, ceco, croato, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, svedese, tedesco e ungherese) e oltre 60 lingue autoctone regionali o minoritarie, parlate da circa 40 milioni di persone, fra cui il catalano, il basco, il frisone, le lingue sami, il gallese e lo yiddish.
La Commissione Europea, di concerto con gli Stati Membri, dedica specifica attenzione al multilinguismo attraverso le diverse azioni in cui si declina il Programma Erasmus+, e anche attraverso un’iniziativa specifica volta a stimolare l’utilizzo e la valorizzazione dei risultati di eccellenza nel multilinguismo e a promuovere l’interesse pubblico nell’apprendimento delle lingue: il Label europeo delle Lingue.
Cos’è il Label europeo delle Lingue
Il Label europeo delle lingue è un riconoscimento europeo di qualità attribuito ai progetti capaci di dare un sensibile impulso all’insegnamento delle lingue, mediante innovazioni e pratiche didattiche efficaci. Viene assegnato ai progetti di apprendimento linguistico più innovativi in ogni Paese partecipante. In Italia tale riconoscimento viene conferito ogni due anni. Il Programma Erasmus+ promuove l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue, nonché la diversità linguistica, come priorità dell’azione comunitaria nel settore istruzione e formazione: ecco perché il Label europeo Lingue si colloca all’interno del Programma Erasmus+.
Il Label europeo delle Lingue punta a incoraggiare nuove iniziative nel settore dell’insegnamento e dell’apprendimento delle lingue; stimolare nuovi metodi didattici e far conoscere le lingue regionali e minoritarie.
L’iniziativa è coordinata dalla Commissione europea, ma viene gestita in modo decentrato dagli Stati membri dell’Unione.
In Italia il Label europeo delle Lingue è promosso dal Ministero dell’Istruzione, dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che si avvalgono delle Agenzie nazionali Erasmus+ di riferimento per i diversi ambiti di competenza:
- settori istruzione scolastica e superiore ed educazione degli adulti: Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE
- settore formazione professionale: Agenzia nazionale Erasmus+ INAPP
La valutazione delle candidature per assegnare il Label europeo delle lingue sarà a cura di commissioni nazionali formate da esperti (rappresentanti degli Istituti di lingua e cultura in Italia, delle Associazioni di insegnanti di lingue e delle Ambasciate) e membri interni delle Agenzie Erasmus+ INDIRE e INAPP che decideranno a quali progetti assegnare il Label sulla base dei criteri indicati nei rispettivi bandi.
Le priorità europee per l’edizione 2020
Le priorità europee per l’assegnazione del Label europeo delle lingue 2018-2020 si basano su due Comunicazioni della Commissione europea adottate nel 2017:
- Sviluppo scolastico ed eccellenza nell’insegnamento per iniziare la vita nel modo giusto
Il documento individua tre settori in cui è necessaria un’azione e in cui il sostegno a livello europeo può contribuire a far fronte a importanti sfide:
– sviluppare scuole migliori e più inclusive
– sostenere gli insegnanti e i dirigenti scolastici verso un insegnamento e un apprendimento eccellenti
– migliorare la dirigenza dei sistemi di istruzione scolastica
- Rafforzare la crescita e la coesione nelle regioni frontaliere dell’UE
La comunicazione sollecita azioni finalizzate a promuovere la mobilità transfrontaliera e l’apprendimento delle lingue per rendere più competitiva e coesiva la situazione delle regioni frontaliere. Gli Stati membri, le regioni e i comuni sono invitati a utilizzare le opportunità di apprendimento permanente per intensificare gli sforzi volti a promuovere il bilinguismo nelle regioni di confine.
Le priorità riflettono inoltre il Quadro europeo sulle competenze chiave, con la “Raccomandazione del Consiglio relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente” del maggio 2018. Il quadro europeo definisce le competenze necessarie a tutti gli individui per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione, compresa l’acquisizione e l’utilizzo delle lingue.
scarica il bando