Da settembre le famiglie con redditi piu’ bassi potranno acquistare abbonamenti a internet e pc a prezzi scontati. Dopo il via libera del Comitato per la bada ultra larga, dove siedono Governo e Regioni, e’ arrivato adesso anche il disco verde della Commissione europea. Un lasciapassare, quello di Bruxelles, che spiana la strada ai buoni, fino a 500 euro. Agevolazioni di cui potranno godere i nuclei con un Isee sotto i 20 mila euro. L’obiettivo e’ arrivare a rendere disponibili i voucher per settembre. Il Coronavirus ha dimostrato che senza una connessione veloce e senza un computer vengono meno diritti fondamentali, come quello allo studio. E durante il lockdown quel che gia’ sapevamo, che ci sono case, periferie ed intere aree del Paese non collegate, e’ diventato tangibile. Parte da qui la spinta a stanziare risorse pubbliche per superare il ‘digital divide’. A maggio il Comitato per la bada ultra larga, presieduto dalla ministra per l’Innovazione Paola Pisano, ha riservato alla causa oltre 1,5 miliardi, cosi’ ripartiti: 400 milioni per il piano scuole e oltre 1,1 miliardi per i voucher destinati a famiglie e imprese. Con il disco verde della Ue si sblocca una prima tanche di aiuti, pari a 200 milioni. Fondi volti a incentivare la diffusione di internet tra i meno abbienti. Altri 300 milioni dovrebbero essere messi in campo per la seconda meta’ di gennaio. In questo caso, pero’, si ricorrera’ a una consultazione pubblica di mercato. Il passaggio a livello Ue sara’, quindi, piu’ che altro formale. Si dovrebbe trattare di una semplice notifica, non venendo toccata la concorrenza. Senza dimenticare che ci sono poi altri 600 milioni, sempre sotto forma di voucher, per le aziende. L’urgenza sta pero’ nell’arrivare alla riapertura delle scuole con una marcia in piu’, visto che secondo l’Istat un quarto delle famiglie non ha l’accesso alla banda larga, ovvero a una connessione veloce. E un terzo non possiede pc o tablet in casa. Quota che si allarga nel Mezzogiorno. Tradotto, davanti all’emergenza Covid ci si e’ ritrovati con quasi la meta’ degli studenti, dalle elementari alle superiori, in difficolta’ con la didattica a distanza. Ostacoli derivanti dalla carenza di strumenti informatici in famiglia,. Tra figli alle prese con la didattica a distanza e genitori in smart working. Ora con i primi voucher si punta a far risparmiare 200 euro per le connessioni e 300 per pc o tablet a chi a meno mezzi e risulta non avere altri servizi di internet veloce. Con la seconda ondata di aiuti si alzera’ l’asticella per coprire la gran parte della famiglie. Il tetto del reddito Isee valido per vedersi riconosciuta l’agevolazione potrebbe essere infatti portato a 50 mila euro. Intanto grazie all’ok dell’Ue “le famiglie ammissibili possano telelavorare e aver accesso ai servizi educativi offerti online senza costi aggiuntivi, attraverso la tecnologia di loro scelta”, dice la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager. Tuttavia per finalizzare il tutto mancherebbe ancora un decreto ministeriale.