Sostenere la genitorialità e la funzione educativa e sociale delle famiglie, contrastare la denatalità e favorire la crescita armoniosa dei bambini e dei giovani, anche con riguardo alla conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile. Sono questi alcuni obiettivi del Family act, il ddl delega del Governo voluto dalla ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, per valorizzare e sostenere le famiglie. A fine luglio il provvedimento è stato incardinato nella commissione Affari sociali alla Camera. I relatori in 12esima commissione sono Vito De Filippo (Iv) e Rosa Menga (M5s).
Come ricordato durante lillustrazione, il disegno di legge si compone di 8 articoli ma durante liter parlamentare verrà stralciato quello inerente l’istituzione dell’assegno universale, avendo già la Camera approvato la pdl Delrio sulla stessa materia.
DA APPLICAZIONE UNIVERSALE BENEFICI A PARI OPPORTUNITÀ Tra i principi e i criteri direttivi generali cui il governo dovrá attenersi nell’esercizio delle deleghe vi é, in primis, lassicurazione dell’applicazione universale di benefìci economici ai nuclei familiari con figli a carico, secondo criteri di progressività basati sull’applicazione dell’Isse, lindicatore della situazione economica equivalente, tenendo altresì conto del numero dei figli a carico.
Presenti, poi, la promozione della parità tra i sessi all’interno dei nuclei familiari, favorendo l’occupazione femminile, anche attraverso la predisposizione di modelli di lavoro agile o flessibile volti ad armonizzare i tempi familiari di lavoro e la promozione del valore sociale delle attività educative e di apprendimento dei figli. Per quanto riguarda il primo punto, nello specifico, le deleghe riguardano il riordino della disciplina relativa al congedo parentale e a quello di paternità (tra cui cé, ad esempio, lintroduzione di modalità flessibili nella gestione dei congedi parentali, compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro) e il rafforzamento delle misure volte ad incentivare il lavoro femminile, con particolare riguardo al Meridione, e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Sul secondo, invece, inerente alle attività educative dei figlisi prevede, in particolare, di razionalizzare il sistema dei benefìci fiscali relativi ai figli a carico, introducendo nuove agevolazioni inerenti alle spese per la crescita, per il mantenimento e per l’educazione, anche non formale, dei figli e per garantire, in tutto il territorio nazionale, in forma progressiva, l’istituzione e il sostegno dei servizi socio-educativi per l’infanzia, con lobiettivo di assicurare alle famiglie parità nelle condizioni di accesso e pari opportunità per la crescita dei figli. Criteri ad hoc, poi, riguardano misure di sostegno per favorire la pratica sportiva e per chi ha figli affetti da patologie e forme di disabilità.
Norme di delega specifiche, ancora, riguardano le spese sostenute per gli studi e le giovani coppie: si va da detrazioni ad hoc per lacquisto di testi universitari per i figli maggiorenni a carico, iscritti a corsi universitari, a quelle sulle spese documentate per gli affitti universitari, fino alle agevolazione per la locazione della casa principale in favore degli under 35.