Il Sud e’ tema chiave in assoluto, e il riequilibrio e’ parte integrante di una strategia che deve rafforzare la nostra capacita’ di muoverci come sistema e non come singole aree territoriali o singoli segmenti produttivi. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova in un’intervista a “Il Messaggero”. “Il Covid dovrebbe averlo insegnato a tutti, anche ai piu’ restii. Bisogna lavorare per ricomporre, non per alimentare fratture e divisioni inutili e dannose. Esiste un Sud straordinario ed eccellente, competitivo, come intere aree nel settentrione depresse: lavoriamo per il riequilibrio, non per le guerre dei campanili. Non hanno mai portato bene e alimentano solo rancore”, ha spiegato. “Adesso bisognera’ intervenire in modo piu’ mirato di quanto non sia accaduto finora su accesso al credito e costo-affitti, veri e propri vulnus per il settore della ristorazione, vitale per il turismo e per il rilancio dei centri storici. Nel dl agosto interveniamo con il Fondo ad hoc per 600 milioni che ho fortemente voluto e che ha tre obiettivi fondamentali: sostenere i ristoratori, valorizzare il made in Italy, impedire lo spreco alimentare. Un paradigma strategico che puo’ essere di riferimento anche per altri settori”, ha aggiunto Bellanova. Sulla proposta di Giorgia Meloni che la fiscalita’ di vantaggio per il Mezzogiorno divenga permanente, il ministro ha commentato: “La fiscalita’ di vantaggio deve puntare al superamento del gap tra aree del Paese, non a un vantaggio competitivo. Gli obiettivi, per me e Italia Viva, sono la riduzione strutturale e costante del costo del lavoro, al Sud come al Nord, la semplificazione, la sburocratizzazione, la riforma della pa, una strutturale riforma fiscale. E il rilancio degli investimenti, pubblici e privati, dove il pubblico agisce da leva e diventa motore del rilancio. Non si puo’ vivere di cassa integrazione in eterno, ne’ di misure tampone. Il Paese deve tornare a correre; si puo’ fare solo con una strategia di medio-lungo periodo. Siamo leader nell’agroalimentare, siamo la seconda manifattura d’Europa, in moltissimi segmenti leader assoluti. E’ questo che deve orientarci”.Il ministro ha poi sottolineato che “gli investimenti infrastrutturali, materiali e digitali sono una priorita’ assoluta. Non devono piu’ esserci aree del Paese dove la rete e’ un problema, e il segnale non arriva. Rientra nei diritti di cittadinanza, al nord come al sud. Il Mezzogiorno puo’ e deve essere area motrice. Lo dobbiamo ai tantissimi ragazze e ragazzi che hanno maturato competenze e saperi e che oggi giustamente pretendono di scegliere se e come rimanere Questo moltiplica la responsabilita’ delle classi dirigenti territoriali e nazionali, a maggior ragione nell’utilizzo di una mole enorme di risorse come quelle del Recovery. Il Recovery Fund – ha ricordato Bellanova – e’ appunto un’occasione straordinaria, nella convinzione della stessa Ue che se non riparte il Sud sara’ impossibile la ripresa dell’intero Paese”. Fondi che dovranno essere utilizzati solo progetti “utili e di strategia. Ogni pagina del Recovery dovra’ avere questo obiettivo esclusivo. Ogni euro investito dovra’ produrne almeno due. Non servono misure assistenziali, che rischiano di portarsi dietro solo lavoro nero e immobilismo. Ne’ possiamo immaginare di utilizzare le risorse europee per tagliare le tasse. Serve investire sulla qualita’ territoriale, sulla logistica, sulla formazione, sulle aree interne, sulle risorse umane. Il resto segue”. Tra questi “ripristinerei immediatamente Casa Italia e Italia Sicura, ripartirei esattamente da dove eravamo arrivati con il nostro governo: qualita’ e infrastrutturazione territoriale, contrasto al dissesto idrogeologico, riqualificazione delle periferie. E poi gestione sostenibile della risorsa idrica e qualita’ delle infrastrutture irrigue a sostegno del territorio e di un’agricoltura di qualita’. Significa sovranita’ e sicurezza alimentare e lotta ai cambiamenti climatici. Al Mipaaf ci sto gia’ lavorando con i miei Uffici: il Piano Acque e la Strategia irrigua sono parte rilevantissima della nostra proposta come il sostegno e la valorizzazione delle filiere”, ha concluso il ministro.