“Il Governo deve fare presto, agire prima che scoppi la crisi sociale in autunno. C’è rabbia e frustrazione, il fuoco cova sotto la cenere delle disuguaglianze esasperate dal Covid”. Lo dice il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in un’intervista al quotidiano “la Repubblica” aggiungendo che la politica di “passare dalle parole ai fatti”. Bombardieri spiega che il sindacato non si sente chiamato in causa dalle parole dell’ex presidente della Bce, Mario Draghi, secondo cui non si può vivere di debito cattivo, di sostegni improduttivi: “Non siamo i signori dei sussidi, non ci sentiamo chiamati in causa per aver spinto il Governo a sostenere tutti i lavoratori in questa fase drammatica. Anzi se la cassa integrazione, in qualche caso, dovesse finire a novembre o prima, chiederemo di coprire fino alla fine di dicembre”. Al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, suggerisce di non andare allo scontro: “Se vogliono libertà di licenziare, non rinnovare i contratti o farlo a livello locale, facendo magari pesare la deflazione, se così sarà non ci stiamo. Siamo scesi già in piazza, non temiamo di tornarci. I lavoratori sono esasperati, molti ancora in attesa dei soldi della cassa integrazione e i numeri di Inps sono ballerini”. Bombardieri vede un autunno “complicatissimo” sul piano sociale: “La crisi sanitaria ha acuito i divari a livelli intollerabili. Molte famiglie sono scese sotto la soglia della sussistenza. Il Sud arranca e manca un’idea di riscatto. Già mezzo milione di posti bruciati, specie tra donne e giovani. Bisogna correre, investire, riformare gli ammortizzatori sociali per non lasciare indietro nessuno. Il Governo ci convochi: siamo pronti a discuterne”.