Sulle ‘teste’ dei presidi arrivano le diffide di genitori, che chiedono che i figli il 14 settembre rientrino a scuola in sicurezza e senza dover indossare le mascherine in aula e i malumori di alcuni docenti, che non si sentono tranquilli a tornare ad insegnare in presenza: mentre fino al 31 luglio scorso era infatti possibile per il docente over 55 anni svolgere il lavoro agile e gli esami di maturita’ a distanza, con la ripresa dell’anno scolastico questa tipologia di servizio e’ stata mandata in pensione dal Dl agosto, anche se rimangono le tutele previste per chi ha gravi patologie. Poi ci sono gli spazi che gli Enti locali in alcuni casi non hanno provveduto o non sono riusciti a trovare e i banchi monoposto, che arriveranno a ridosso della ripartenza dell’anno scolastico o a lezioni gia’ iniziate. Ce ne e’ abbastanza insomma per far impensierire i dirigenti scolastici. “Non ho avuto un giorno di serenita’ – confida Viviana Ranucci, che dirige l’Istituto comprensivo Alessandro Magno di Ostia, con ben 1200 ragazzi tra infanzia, elementare e media – abbiamo interloquito in continuazione con il provveditorato, l’ufficio tecnico, le istituzioni ma senza arrivare a conclusione: abbiamo sperato che accadesse qualcosa ma nessuno spazio in piu’ e’ arrivato. Se non ci faranno avere i banchi, come faremo?” La preside utilizzera’ le palestre e il teatro a disposizione delle scuole, ha chiesto di poter fare lavori e ottenere altri spazi “ma – dice – non ho avuto risposte, nulla si e’ mosso”. L’altro tema rilevante riguarda appunto i cosiddetti lavoratori fragili: docenti e Ata over 55 anni non lo sono piu’ automaticamente. Per essere considerati tali – si legge nel testo dell’Istituto superiore di Sanita’ – e’ necessaria la presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche) o di patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche, indipendentemente dall’eta’. In questi casi e’ prevista la sorveglianza sanitaria eccezionale. “Bisogna sanare questo vizio con un provvedimento legislativo o un emendamento ai decreti in approvazione nei prossimi giorni, individuando fino a che data viene definita la copertura come sorveglianza speciale per il personale fragile e gli istituti contrattuali ai quali fare riferimento per l’utilizzo di questo personale: per esempio, se puo’ essere utilizzato, quali compiti deve svolgere questo lavoratore?”, dice Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola la quale spiega che del tema, come di altri, si discutera’ al Tavolo tra ministero e sindacati previsto per il prossimo 26 agosto L’italia ha un primato che riguarda proprio l’eta’ elevata del personale scolastico: secondo il “Rav Infanzia”, l’ultimo Rapporto Invalsi sulla scuola 3-6 anni, il 40% degli insegnanti di bambini di questa fascia di eta’ ha piu’ di 55 anni, solo lo 0,9% ne ha meno di 25. Anche l’Ocse ha certificato che il corpo docente in Italia e’ il piu’ anziano tra i Paesi dell’OCSE e l’Italia ha la quota maggiore di docenti ultra 50enni. Sebbene questo rapporto sia notevolmente diminuito nella scuola primaria e secondaria, dal 64% nel 2015 al 59% nel 2017 con le recenti campagne di assunzioni, l’Italia dovra’ sostituire circa la meta’ degli attuali docenti entro i prossimi dieci anni. Ad oggi anche nella scuola primaria e secondaria l’Italia ha il tasso piu’ basso di insegnanti nella coorte dei 25-34enni (0,5%), rispetto al 3% tra i 50-59enni. Questo fa temere un numero elevato di assenze di lavoratori fragili a cui dovranno far fronte con le supplenze i provveditorati e i dirigenti scolastici. C’e’ insomma la possibilita’ concreta che molti lavoratori ultra 55 enni che si trovano in situazioni critiche presentino un certificato medico di esonero dalla presenza sul posto di lavoro considerato a rischio.