“Nelle prossime ore metteranno in campo una mobilitazione generale dei lavoratori dell’indotto Eni di Viggiano occupando l’intero piazzale del centro oli e qualora non dovesse bastare, lo stato di agitazione continuera’ in maniera permanente fino a quando il silenzio che negli ultimi mesi si e’ protratto in questa regione lasci spazio alle risposte che da tempo i lavoratori e le organizzazioni sindacali rivendicano”. Cosi’ i SINDACATI dei metalmeccanici Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm sullo sciopero dei lavoratori della Rti (raggruppamento temporaneo di impresa Officine Dandrea, Ram Meccanica, Elettra e Garramone) stamattina davanti al centro oli di Viaggiano per discutere le diverse problematiche dell’indotto Eni, fra cui l’uso indiscriminato della cassa integrazione e il mancato rispetto degli accordi aziendali. I SINDACATI condannano le “scelte scellerate da parte di Eni che, riducendo drasticamente le attivita’ appaltate ed estraendo lo stesso numero di barili, ha determinato una vera crisi sociale e occupazionale che coinvolge tutto l’indotto di Viggiano”. Fiom, Fim e Uilm chiedono l’intervento del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e invitano l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio De Scalzi, a venire in Basilicata per discutere degli investimenti annunciati per il territorio della Val d’Agri, a partire dal ripristino delle condizioni industriali che consentano una tenuta e ripresa occupazionale della Val d’Agri. I SINDACATI condannano fermamente la riduzione delle attivita’ di manutenzione, rispetto alla quale, in caso di incidenti al centro oli, Eni dovra’ rispondere.