“L’aumento del 29% delle ricerche di case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni è spinto dal bisogno di maggior sicurezza e distanziamento sociale ma anche dal desiderio di una migliore qualità della vita fatto esplodere dall’emergenza Covid”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’analisi dell’Ufficio Studi Idealista rispetto al periodo pre-Covid, che evidenzia la nuova tendenza di mercato esplosa dopo il lockdown con un’impennata a luglio. “La ricerca di spazi verdi all’aperto senza la preoccupazione di evitare i pericolosi affollamenti delle città sono alla base – sottolinea la Coldiretti – del crescente interesse per i centri minori con una decisa inversione di tendenza rispetto al passato. Ma ad incidere è anche la diffusione dello smart working che consente di lavorare a distanza e che per molti è destinato a consolidarsi in futuro, anche dopo l’emergenza”. In Italia i centri sotto i 5mila abitanti sono, infatti, 5.498, quasi il 70% del totale, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, ma vi risiede solo il 16% degli italiani, pari a 9,8 milioni di abitanti, pur rappresentando il 54% dell’intera superficie nazionale. Ma in molte regioni il territorio coperto dai borghi arriva anche al 70%. “La conferma del maggior livello di sicurezza delle campagne viene peraltro – sottolinea la Coldiretti – dagli ultimi dati Inail che evidenziano come appena lo 0,1% delle 51363 denunce di contagio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail in Italia dal 1 gennaio al 31 luglio riguarda l’agricoltura dove nelle 730mila aziende non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione”.