I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno scritto a Inps chiedendo un chiarimento “circa la mancata erogazione a luglio 2020 del trattamento integrativo del reddito ai lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria”. Si tratta di circa 1.700-1.800 persone tra Taranto, Genova e altri siti che, a novembre 2018, non essendo stati selezionati ed assunti da ArcelorMittal, nuovo gestore in fitto del gruppo, sono rimasti in carico a Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti e degli stabilimenti, e collocati in cassa integrazione straordinaria a zero ore. Situazione in cui si trovano tuttora, anche se una parte di questi lavotatori sara’ reinserita nelle bonifiche gestite dai commissari Ilva. La maggioranza di questi cassintegrati e’ a Taranto. I sindacati chiedono a Inps “attenzioni in favore del bacino dei lavoratori in causa”, i quali, si afferma, “fondano il sostentamento salariale anche e soprattutto grazie a questi imprescindibili benefici fiscali”. Viene percio’ chiesto dalle sigle metalmeccaniche a Inps di “valutare ogni possibile iniziativa per rendere immediatamente esigibile la misura fiscale e contestualmente prevedere, ove la legge lo consenta, la corresponsione anche del rateo del mese trascorso”. I sindacati sollecitano infine ad Inps “un tavolo di chiarimento ad hoc”.