Una corsa contro il tempo quella del decreto Semplificazioni, che va convertito in legge entro meta’ settembre. Ma e’ ancora in corso l’esame in commissione al Senato. Solo il primo passaggio, dopo il testo e’ atteso alla Camera. Ancora tanti emendamenti da votare e soprattutto complessi nodi da sciogliere. Si tratta in particolare sui vincoli da mettere agli interventi di rigenerazione urbana quando ad essere toccati sono i centri storici. Il tutto mentre i sindacati levano gli scudi su alcuni emendamenti del Movimento Cinque Stelle che comporterebbero “la chiusura dei siti di produzione industriale di gas”, rimarca la Uil, che insieme a Cgil e Cisl ha chiesto sul punto un incontro con il Governo. Le votazioni, che sono iniziate ieri nel pomeriggio, proseguono, con le commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato che sono convocate anche in notturna. Tra gli ultimi emendamenti approvati c’e’ anche quello che mira a fornire personale per svolgere gli esami di guida. Proposta con prima firmataria la senatrici della Lega, Simona Pergreffi, votata nella riformulazione del sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvatore Margiotta. All’interno della dinamiche di maggioranza invece continua a tenere banco la disciplina che punta a rendere piu’ facili e veloci demolizioni, ricostruzioni e interventi di rigenerazione urbana. Ci sono diversi emendamenti con prima firmataria Loredana De Petris di Liberi e Uguali tra cui anche una proposta di soppressione dell’intero articolo in questione. Mentre nel Pd c’e’ chi come Monica Cirinna’ e Bruno Astorre puntano ad aprire alle nuove norme anche le cosiddette “zone omogenee A”, che grosso modo corrispondono ai centri storici. Ma a seconda del Comune i confini di queste zone variano e ad esempio in una citta’ come Roma sono particolarmente estesi. Probabilmente a una mediazione si arrivera’ a stresso giro, mantenendo una differenziazione per i centri storici. Anche se resteranno i malumori. Sempre in tema di edilizia ci sarebbero problemi non politici ma di coperture economiche per quanto riguarda le misure volte a rendere piu’ agevole e snella la ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici, specie quelle del Centro Italia. Per tutto quel che c’e’ di oneroso c’e’, pero’, a disposizione anche il treno del dl Agosto. Le categorie dei chimici di Cgil, Cisl e Uil sono invece spaventate da alcuni emendamenti del M5s. Proposte che “rischiano di far chiudere tutte le centrali Enel che si stanno riconvertendo dal carbone verso il gas, oltre all’Ilva, cancellando il gas come elemento per la transizione energetica”, dice la segretaria generale della Femca Cisl, Nora Garofalo. “Il problema riguarda la Sardegna, con due siti, La Spezia, Brindisi e Civitavecchia. Poi ci sono tutti i siti soggetti a bonifica di interesse nazionale tra cui vi e’ l’area industriale di Taranto”, spiega il segretario generale della Uiltec, Paolo Pirani. Il decreto infatti tratta anche di ambiente e tra le questioni su cui si discute c’e’ la razionalizzazione della Via (la valutazione d’impatto ambientale). Si deve pure trovare un punto di caduta tra gli emendamenti che rivedono le norme per gli interventi sugli stadi, con il leader di Iv Matteo Renzi pronto a difendere la sua proposta. Lunedi’ sara’ la giornata cruciale, si provera’ a raggiungere gli ultimi accordi sulle tematiche che rimangono aperte. E cosi’ si arriverebbe in Aula senza inciampi. Il termine e’ martedi’ ma non e’ escluso un piccolo slittamento. Sempre se poi le votazioni procedano celermente altrimenti si dovrebbe uscirne con un maxi-emendamento. Scontato a questo punto appare comunque il ricorso alla fiducia.