ArcelorMittal e sindacati sono ai ferri corti. Fim, Fiom e Uilm sono tornati a proclamare uno sciopero nello stabilimento di Taranto, lamentando un ricorso a ore di straordinario pur in presenza di lavoratori in cassa integrazione-Covid. Lo sciopero interessa in particolare i due reparti in cui e’ stata decisa la riduzione del personale tecnologico, contro la quale i sindacati hanno anche presentato un esposto a Inps e Ispettorato del Lavoro. Venerdi’ 4 settembre e’ sciopero di 24 ore per gli operai del Pla2 (Produzione lamiere), lunedi’ 7 settembre 24 ore di sciopero per il personale del Laf (Laminatoio a freddo).
I tagli al personale tecnologico comportano “una riduzione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie” per impianti in marcia, attaccano Fim, Fiom e Uilm, che ritengono “inaccettabile l’atteggiamento della multinazionale che – sostengono – ormai da tempo ha come unico obiettivo il pareggio di bilancio che oltretutto e’ facilmente raggiungibile se si continua a tagliare sul personale, sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Infatti, la fabbrica e’ al collasso e riscontriamo continue fermate di alcuni impianti per mancanza di interventi programmati e si va avanti con pronti interventi, a volte nemmeno risolutivi e immediati come accaduto in questi giorni in acciaieria. Il governo e’ avvisato”.
Secondo le sigle metalmeccaniche, “l’azienda ha introdotto la cassa integrazione per i lavoratori che attualmente lavorano presso impianti in marcia effettuando 21 turni settimanali per garantire una continuita’ produttiva. Nello specifico, abbiamo riscontrato un ulteriore taglio degli organici tecnologici presso i reparti Pla2 e Laf che si aggiungono ad altri impianti dello stabilimento siderurgico”. Fim, Fiom e Uilm hanno constatato, “cosi’ come denunciato nei mesi scorsi, un aumento delle ore di straordinario in presenza dell’utilizzo dell’ammortizzatore sociale.
Tale situazione – insistono – si determina in quanto il lavoratore, definito rimpiazzo dal contratto di secondo livello del 1989, e’ collocato in cassa integrazione e di fatto e’ impossibilitato ad effettuare le dovute sostituzioni del lavoratore in malattia/ferie/104/congedi parentali, determinando un aumento dello straordinario”. “Per noi – concludono – le manutenzioni rimangono fondamentali, in quanto propedeutiche alla realizzazione del Piano Ambientale, alla tenuta degli impianti e alla sicurezza dei lavoratori”.
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