“Dal Dl Semplificazioni ci aspettavamo che andasse verso la direzione della rigenerazione urbana. Ma poi cosa vediamo? Vincoli a livello nazionale che impattano in maniera differenziata e problematica. Una cosa assurda”. Ad affermarlo all’ANSA è il presidente dell’Ance Gabriele Buia.
L’Associazione nazionale costruttori edili è critica sia verso il testo del decreto che verso la riformulazione di emendamenti Leu. “Significherà bloccare tutte le città e condannarle al degrado. Perché – spiega – non si potranno toccare neanche edifici degli anni 50 o 60 che magari si potrebbero demolire perché non belli, inquinanti e spesso insicuri. Le città con questa politica demagogica e irresponsabile rischiano di diventare cimiteri”.
“In particolare -prosegue Buia – in questo momento storico di durissima crisi, in cui le città stanno pagando un prezzo durissimo, avremmo bisogno di strumenti capaci di trasformare e di adeguare alle nuove esigenze spazi abbandonati e fatiscenti.
Così si condanna all’abbandono e all’incuria una grande fetta del nostro territorio e a pagare saranno le nuove generazioni.