Il lavoro minorile illegale coinvolge 152 milioni di bambini in tutto il mondo (64 milioni di bambine e 88 di bambini), pari a un decimo della popolazione infantile mondiale (dati Unicef). I settori interessati sono molti. Nel lavoro domestico, come emerge dall’elaborazione dei dati Ilo e Inps pubblicati nel rapporto annuale 2020 dell’Osservatorio Domina, si stimano 15,5 milioni di bambini e adolescenti (per lo più ragazze), spesso esposti al rischio di infortuni o violenze. “Le denunce di organizzazioni internazionali e associazioni non vanno ignorate – afferma Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico – anche le associazioni delle famiglie datori di lavoro e i sindacati dei lavoratori domestici devono tenere alta la guardia, la nostra battaglia per legalità e emersione del lavoro nero serve a scongiurare sfruttamento e schiavitù, che incombono come nubi nerissime anche sui paesi europei”. In Italia ci sono 1279 lavoratori domestici regolari nella fascia fino ai 19 anni ma c’è il nero da considerare. Nel nostro Paese, tra le 2.033 persone prese in carico dal sistema anti-tratta nel 2019, una vittima su 12 ha meno di 18 anni, il 5% meno di 14. Le regioni con il maggior numero di casi sono la Sicilia (29,8%), seguita da Liguria (14,3%), Campania (9,3%) e Piemonte (13,7%). I casi di sfruttamento minorile in Italia nel 2019 sono stati 243 (dati Save the Children).