“L’utilizzo delle variazioni autocertificate del fatturato come parametro per stabilire il livello della compartecipazione ai trattamenti di integrazione salariale potra’ comportare criticita’ legate alla volatilita’ della variabile di riferimento e agli sfasamenti temporali sia tra l’arrivo degli ordini e la fornitura del bene o servizio, sia tra il momento della fatturazione e quello dell’effettivo pagamento del corrispettivo”. Lo rileva la Banca d’Italia nella memoria sul Dl agosto presentata in commissione Bilancio del Senato relativamente alla misura prevista dal provvedimento. Per Bankitalia “inoltre va sottolineato che il blocco dei licenziamenti in vigore dallo scorso marzo potrebbe aver determinato un maggiore utilizzo di integrazioni salariali anche da parte di imprese sane in alternativa alla soppressione di alcune posizioni lavorative. Le imprese piu’ penalizzate dalla compartecipazione potranno comunque, se ne ricorrono le condizioni, fare ricorso alle integrazioni salariali ordinarie, che hanno aliquote di compartecipazione generalmente piu’ contenute. La compartecipazione sara’ invece piu’ penalizzante per le imprese dei servizi che normalmente non hanno accesso agli strumenti di integrazione salariale”.