Crollo record del 7% delle ore lavorate anche in agricoltura per effetto del blocco delle frontiere a molti dei 370 mila lavoratori stranieri dai quali dipende quasi un quarto di raccolti Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati sul mercato del lavoro divulgati dall’Istat relativi al secondo trimestre 2020. Nonostante il lockdown, nelle campagne il lavoro non si e’ mai fermato, sottolinea la Coldiretti, ma a pesare sui raccolti e’ stato il mancato arrivo di braccianti dall’estero che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. Una mancanza che, secondo la Coldiretti, non e’ stata accompagnata da misure per favorire l’accesso al lavoro degli italiani, come l’introduzione di voucher semplificati per consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne. Un’esigenza che vale anche oggi con l’inizio delle campagne di raccolta della frutta autunnale e la vendemmia in piena ripresa della pandemia in Europa e il vincolo della quarantena che frena l’arrivo dei lavoratori stranieri. “L’Italia non puo’ permettersi di perdere le grandi opportunita’ di lavoro che vengono da uno dei settori piu’ dinamici dell’economia” afferma il presidente la Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “bisogna ripensare ad uno strumento per il settore agile, flessibile e tempestivo che tagli la burocrazia”.